Viticoltura sotto pressione: come FIVI e Will Media affrontano le sfide climatiche del futuro

Il mondo della viticoltura italiana sta affrontando sfide senza precedenti a causa dei cambiamenti climatici. Questi fenomeni, che colpiscono in particolare le regioni vitivinicole, richiedono un’attenzione urgente e soluzioni innovative. La Federazione Italiana Vignaioli Indipendenti (FIVI), in collaborazione con Will Media, ha lanciato il reportage “Gradi. Il vino italiano ai tempi del cambiamento climatico”, disponibile sul canale YouTube di Will Media dal 16 gennaio. Questo documentario esplora come i vignaioli stiano affrontando le difficoltà legate a condizioni climatiche estreme, come siccità, alluvioni e temperature anomale.

Le sfide dell’industria vitivinicola

L’industria vitivinicola, con le sue radici storiche e il suo ruolo fondamentale nella cultura e nell’economia italiana, si trova oggi a dover fare i conti con un aumento delle temperature e eventi meteorologici estremi. Secondo i dati di Coldiretti, nel 2022 l’Italia ha visto una riduzione della produzione vinicola del 12% rispetto all’anno precedente, a causa della scarsità di piogge e delle ondate di calore.

Un aspetto critico emerso dal reportage è il ruolo della burocrazia nell’accesso ai fondi per la modernizzazione e la riconversione dei vigneti. Nonostante il decreto che prevede l’assegnazione di 323 milioni di euro per il periodo 2025/2026, con 144 milioni destinati alla ristrutturazione, i vignaioli affrontano un quadro normativo rigido. Lorenzo Cesconi, presidente di FIVI, sottolinea che l’attuale legislazione ostacola l’introduzione di interventi innovativi necessari per affrontare le sfide climatiche. Tra le proposte avanzate da Cesconi ci sono:

  1. Introduzione di specie vegetali resistenti al calore.
  2. Scavi per canalizzazioni per gestire le bombe d’acqua.
  3. Creazione di bacini idrici per l’irrigazione d’emergenza.

Innovazione e sostenibilità nella viticoltura

Il documentario “Gradi”, diretto da Giulia Bassetto, racconta le esperienze di vignaioli provenienti da diverse regioni italiane, dalla Sicilia alla Valtellina, passando per la Romagna. Le testimonianze raccolte offrono uno spaccato di come il settore stia rispondendo agli eventi climatici estremi attraverso approcci innovativi e sostenibili. Alcune delle strategie messe in atto dai produttori includono:

  • Tecniche di mitigazione ambientale.
  • Gestione sostenibile delle risorse idriche.
  • Utilizzo di tecnologie avanzate.

È fondamentale notare che i vignaioli non sono solo produttori di vino, ma anche custodi del territorio. Cesconi afferma che il loro lavoro è essenziale per contrastare l’abbandono delle aree interne, in particolare nelle zone collinari e montane. Statisticamente, l’81% dei vigneti coltivati da membri FIVI si trova in queste aree, rispetto al 60% della media nazionale.

Un messaggio di speranza per il futuro

Il reportage “Gradi” non si limita a descrivere le problematiche, ma cerca di ispirare soluzioni pratiche e sostenibili per il futuro della viticoltura italiana. L’obiettivo è trasmettere alle nuove generazioni un messaggio di speranza e responsabilità, dimostrando che è possibile adattarsi ai cambiamenti climatici senza compromettere la qualità del prodotto e la salute del pianeta. Attraverso le esperienze di vignaioli già impegnati nella sostenibilità, il documentario invita a riflettere su come ognuno di noi possa contribuire a un futuro più equilibrato e attento alle sfide ambientali.

In conclusione, “Gradi” rappresenta un passo importante verso una maggiore consapevolezza riguardo ai problemi del settore vitivinicolo. È un invito a tutti, produttori, consumatori e policy maker, a collaborare per costruire un sistema vitivinicolo capace di resistere alle sfide del cambiamento climatico, preservando al contempo la biodiversità e la ricchezza culturale del vino italiano. La speranza è che, attraverso l’innovazione e un approccio sostenibile, il futuro della viticoltura italiana possa brillare tanto quanto il vino che produce.

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