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Viticoltura inglese: qualità in crescita malgrado il clima

La viticoltura in Inghilterra e Galles nel 2024 segna un calo produttivo del 30-40%, ma grazie a tecniche innovative e gestione avanzata dei vigneti, la qualità del vino rimane eccellente

Nel 2024 la produzione di vino in Inghilterra e Galles ha subito un significativo calo, stimato tra il 30% e il 40% rispetto alla media degli ultimi dieci anni. Nonostante questa riduzione, il settore ha mostrato grande resilienza e ha continuato a puntare su innovazione e competenza, assicurando un prodotto finale di elevata qualità. Secondo il rapporto stilato da WinesGB, l’organizzazione che rappresenta i produttori di vino nel Regno Unito, la produzione complessiva per quest’anno oscillerà tra i 6 e i 7 milioni di bottiglie, rispetto ai circa 10 milioni registrati in media nel decennio precedente.

Viticoltura inglese: quali sono gli sviluppi?

In un anno caratterizzato da condizioni climatiche difficili, due elementi fondamentali hanno permesso ai produttori di ottenere uve di qualità eccellente: una gestione avanzata dei vigneti e una raccolta selettiva. Gli esperti di WinesGB hanno sottolineato che un monitoraggio attento delle vigne e l’estensione del periodo di raccolta rispetto al solito hanno consentito alle uve di raggiungere una maturazione fenolica ottimale, nonostante le difficoltà climatiche.

Viticoltura inglese: qualità in crescita malgrado il clima | Immagine Unsplash @BoudewijnBoer – Vinamundi.it

 

Nel rapporto si legge: “Grazie alla cura nella gestione dei vigneti e alla selezione accurata delle uve, i produttori hanno potuto garantire una qualità eccellente anche in un’annata complessa come quella del 2024”. Questo approccio meticoloso ha premiato chi ha saputo adattarsi alle sfide del clima, confermando il progresso del settore vinicolo britannico.

Le difficoltà del 2024 sono state legate principalmente a condizioni meteorologiche avverse, che hanno favorito la diffusione di malattie nei vigneti a causa dell’elevata umidità. Tuttavia, il quadro non è stato uniforme: alcune regioni hanno registrato risultati migliori rispetto ad altre. In particolare, le contee di East Sussex, Kent, Surrey e West Sussex si sono distinte per rese superiori alla media nazionale. Anche la valle del Tamigi, le Chilterns e l’area orientale dell’Inghilterra, comprendente Norfolk, Suffolk, Essex e Cambridgeshire, hanno riportato buoni risultati.

Purtroppo, non tutti i produttori sono riusciti a fronteggiare le sfide del clima: alcune cantine hanno segnalato rese minime o addirittura nulle. Questo scenario dimostra quanto il settore sia ancora vulnerabile alle condizioni ambientali, nonostante i progressi fatti negli ultimi anni.

Un altro aspetto positivo evidenziato dal rapporto riguarda la capacità di alcune varietà di uva di resistere alle difficili condizioni climatiche del 2024. Tra queste spiccano il Chardonnay, il Pinot Noir, il Meunier e il Bacchus, che si sono rivelati particolarmente adatti al contesto britannico.

Secondo Stephen Skelton MW, esperto di viticoltura e autore del rapporto, “i produttori più esperti hanno saputo sfruttare al meglio le risorse disponibili e adattarsi rapidamente alle condizioni avverse, ottenendo raccolti di alta qualità”. Questo dimostra che la selezione delle varietà giuste e la competenza nella gestione delle vigne sono elementi essenziali per il successo della viticoltura inglese.

Nonostante il calo delle rese, il 2024 rappresenta un ulteriore passo avanti per il settore vinicolo del Regno Unito, che continua a crescere in termini di competenza e reputazione internazionale. La capacità di affrontare condizioni climatiche difficili senza compromettere la qualità del prodotto finale conferma il ruolo emergente della viticoltura inglese nel panorama globale.

Negli ultimi anni, il Regno Unito ha saputo farsi spazio nel mercato vinicolo internazionale grazie a una combinazione di fattori: investimenti mirati, innovazione nelle tecniche di coltivazione e una crescente attenzione alla sostenibilità ambientale. Il clima fresco della regione, che un tempo rappresentava un ostacolo, oggi è diventato un punto di forza per la produzione di spumanti di alta qualità, che competono con quelli delle regioni vinicole più rinomate al mondo.

Il 2024 ha dimostrato quanto sia cruciale per il settore continuare a investire in innovazione e gestione sostenibile dei vigneti. Le sfide legate al cambiamento climatico sono destinate a intensificarsi, e i produttori dovranno essere sempre più preparati ad affrontare annate difficili.

Nonostante le difficoltà, il futuro della viticoltura inglese appare promettente. L’esperienza accumulata negli ultimi anni, unita alla capacità di innovare e alla crescente domanda di vini di qualità provenienti dal Regno Unito, lascia intravedere opportunità significative per il settore. Se da un lato il clima può rappresentare un fattore di rischio, dall’altro offre anche un vantaggio competitivo per la produzione di vini freschi e aromatici, particolarmente apprezzati dai consumatori internazionali.

In conclusione, il 2024 è stato un anno impegnativo per la viticoltura inglese e gallese, ma ha anche confermato la capacità del settore di reagire e adattarsi alle avversità. Grazie alla competenza dei produttori e alla selezione attenta delle varietà, la qualità dei vini britannici continua a migliorare, consolidando la reputazione del Regno Unito come una delle nuove frontiere del vino di alta gamma.

Giulia De Sanctis

Laureata in Comunicazione e Valorizzazione del Patrimonio Artistico Contemporaneo, collaboro attivamente con riviste e testate web del settore culturale, enogastronomico, tempo libero e attualità.

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