Come si beve il vino rosato e cosa c’è da sapere per non sbagliare più: i dettagli e gli aspetti che molti ignorano
Quali sono gli aspetti da conoscere sul vino rosato, e cosa c’è da sapere su come si beve la bevanda, nota anche come rosé, estremamente elegante e dal sapore semplicemente delizioso. Viene spesso ritenuto quale una sorta di via di mezzo tra il bianco e rosso, il vino rosato che si contraddistingue per la sua eleganza, la freschezza e la vivacità del suo colore. Sono in tanti a chiedersi come si beva il vino rosato e come abbinarlo, ma in molti ignorano anche preziosi dettagli inerenti la sua produzione.
In primo luogo, vi è da sfatare una credenza falsa, ovvero che il vino rosato sia prodotto mescolando il bianco e rosso. Un legame tra i due tipi di vino c’è, rispetto alla produzione, ma riguarda la metodologia di vinificazione e non il vino finito. La produzione del vino rosé si lega a vari metodi, sebbene l’opzione più diffusa riguardi il dar inizio al processo con la vinificazione in rosso, e concludendo poi con quella in bianco.
Nel dettaglio, al di là di qualche eccezione, i vini rosati si producono mediante l’uso di uva a bacca nera. In un primo momento si lavora con la vinificazione in rosso. Successivamente alla pigiatura, si sottopone il mosto ad un breve momento di macerazione a contatto con con le bucce, le quali rilasciano polifenoli e tannini. La macerazione è rapida, si oscilla tra qualche ora sino, al massimo, a 2 giorni. Tale breve intervallo di tempo è la chiave in merito alla produzione del rosé. Si inizia il trasferimento, dalle bucce, di tannini e polifenoli al mosto, ma il processo non arriva a conclusione, donando alla bevanda propio quel colore rosato.
Successivamente alla macerazione, si continua con la vinificazione in bianco, dove è prevista la svinatura e la fermentazione alcolica che precede l’imbottigliamento.
Dal momento che il passaggio delle sostanze all’interno delle bucce è parziale, il vino rosato non presenta alte quantità di polifenoli e tannini. Dunque, lo si consuma giovane, non oltre i 2 anni trascorsi dall’imbottigliamento. L’invecchiamento infatti potrebbe comportare la perdita del colore, dell’aroma e del profumo.
Come si beve e come si accompagna il vino rosato col cibo? Anzitutto, quella del rosé può essere una buona idea nel caso risulti complicata la scelta del rosso o del bianco. Si serve fresco, al pari del bianco, tra i 10 e 12 gradi, ed è apprezzabile con antipasti di pesce e risotti. Ma è un’ottima soluzione anche con salumi, carni bianche e piatti di verdure.
In merito alla degustazione del vino rosato, un ottimo assaggio tra le eccellenze di tale tipologia di vino può riguardare un rosato metodo classico della Franciacorta, il ’61 Rosé Berlucchi. È uno fra i prodotti maggiormente intriganti della cantina Berlucchi.
Il colore è rosa intenso, con sentori al naso di frutti di bosco, lievito e crosta di pane. Il gusto risulta fine, fresco ed elegante. È una ottima scelta quale aperitivo di classe, che può anche accompagnare sushi di tonno e salmone.
Altra ottima opzione può essere il Cassiopea Pagus Cerbaia – Poggia al tesoro, un Bolgheri Rosato Doc. Il colore è rosa delicato, con profumi di frutti di bosco e sfumature floreali. Al palato risulta intenso, col finale fresco e sapido. Lo si può ottimamente abbinare a carni bianche con verde, oppure all’orata al sale ed i formaggi freschi di capra.
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