Il vino

Vino: quando si può dire etereo?

Quando parliamo di vino etereo stiamo parlando di uno dei modi di giudicare una delle caratteristiche che lo contraddistinguono in particolare, ovvero del suo odore. Il termine etereo sta ad indicare il nome di una famiglia di composti organici chiamati “eteri“, creati da una serie di trasformazioni chimiche naturali, soprattutto in fase post-fermentativa e durante l’invecchiamento o la maturazione del vino, che coinvolgono le molecole di alcol. Queste trasformazioni conferiscono determinate note olfattive al vino, favorendo un odore particolarmente deciso e a volte pungente.

Il vino etereo è caratterizzato da un odore pungente e da forti sentori  d’alcol

Il vino è etereo quando ha un odore pungente, caratterizzato da forti sentori d’alcol, ottenuti soprattutto dall’invecchiamento della bottiglia. Spesso, infatti, si parla di vino etereo di fronte a un vino abbastanza vecchio che potrebbe aver perso i suoi profumi originali oppure che è caratterizzato da certi sentori proprio perché volutamente ricercati. Non è chiaro quindi se “il carattere etereo” di un vino sia piacevole o meno. Saranno sicuramente i gusti personali a poter definire questa cosa in maniera soggettiva.

Foto | pixabay @jarmoluk

I vini rossi e invecchiati

Il termine etereo era utilizzato in passato per indicare principalmente l’odore deciso dei vini molto vecchi, soprattutto di quelli rossi. In questi vini d’annata, infatti, era possibile percepire sentori di ossidazione e sentori alcolici. Se la percezione di un odore “etereo” è delicata, i vini rappresentano una caratteristica prestigiosa e fine, se invece i sentori sono estremamente pungenti possono risultare sgradevoli.

Per essere più chiari, i profumi “eterei” potrebbero essere quelli che ricordano ad esempio l’odore dello smalto.

Foto | pixabay @kasjanf

Quali sono i profumi eterei?

Quali sono i profumi eterei? Nel vino, le note eteree, potrebbero far pensare a fragranze di idrocarburi, solventi, smalto, della ceralacca o del sapone. Queste note olfattive sono determinate dalla combinazione di alcol con acidi organici e sostanze delle famiglie degli esteri, acetali ed eteri. I profumi eterei alcune volte possono ricordare anche note fruttate e floreali. Questo aggettivo oggi non viene più utilizzato tantissimo ed è andato un po’ in disuso. I significati che può avere possono confondere, in quanto è utilizzato a volte anche per definire qualcosa di puro e incorporeo e questo per il vino potrebbe essere un controsenso.

I vini che più hanno la caratteristica di avere un profumo etereo sono soprattutto il Bordeaux, il Borgogna, il Barolo e  il Brunello di Montalcino.

Giuliana Presti

Laureata in Giornalismo e Cultura Editoriale. Scrivo di cinema, cultura e attualità. Amo la fotografia e la buona musica

Recent Posts

Valcalepio DOC: le nuove modifiche che rivoluzionano il disciplinare

Il Valcalepio DOC, prima Denominazione di Origine Controllata della provincia di Bergamo, sta per intraprendere…

7 ore ago

Il futuro del vino europeo: cosa ci riserva il bilancio UE 2028-2034?

Il settore agricolo europeo si trova in un momento cruciale dopo la pubblicazione della prima…

9 ore ago

Coldiretti in piazza: l’Europa volta le spalle ai contadini italiani

Negli ultimi giorni, le piazze di Roma e Bruxelles sono state animate da una mobilitazione…

9 ore ago

Vinitaly: un viaggio sensoriale tra vino, cucina e lirica a Verona

Verona, una delle città più affascinanti d'Italia, è conosciuta non solo per la sua storia…

11 ore ago

Vini pregiati e melodie d’autore: l’estate nei territori vinicoli italiani

L'estate in Italia rappresenta un periodo di celebrazione, unendo grandi vini e musica d’autore in…

13 ore ago

Federvini svela le nuove nomine ai vertici: un cambio di rotta per il settore

La recente ristrutturazione del vertice dirigenziale di Federvini, la Federazione Italiana dei Vini, Spiriti e…

16 ore ago