Vino pugliese, è boom nell’export

La guerra in Ucraina, l’aumento dell’inflazione, la crescita dei costi per il reperimento, il mantenimento e il trasporto di materie prime e prodotti finali.

Il difficile quadro socio-economico-politico internazionale sta complicando, e non poco, la vita lavorativa di molte aziende italiane, costrette ogni giorno a far fronte a problematiche ed emergenze da superare.

Anche in un’attualità per nulla semplice, si può trovare però un dato che fa ben sperare. In questo caso arriva dal settore vinicolo, dove la Puglia sta facendo registrare un boom nell’export.

Vino pugliese, prodotto sempre più ricercato all’estero

A portare una ventata di ottimismo e fiducia all’Italia dei produttori è l’ultima analisi di Coldiretti Puglia.

Sulla base di dati divulgati da ISTAT Coeweb e diffusi in occasione di un incontro andato in scena alla Fiera Pessima di Manduria 2023 (inaugurata lo scorso 7 marzo), Coldiretti Puglia ha, infatti, confermato la crescita dell’export per quanto riguarda il vino pugliese.

Nello specifico, questa eccellenza italiana, ha fatto registrare un aumento del 9%, affermandosi come uno dei prodotti del Belpaese più ricercati all’estero, anche in un difficile periodo sia sotto il profilo politico che socio-economico internazionale.

Botti di vino in una cantina
Foto | Pexels @Pixabay

Puglia, seconda regione d’Italia nella produzione di vino

Con una produzione annuale che tocca i 9,5 milioni di ettolitri, la Puglia si conferma la seconda regione d’Italia per quantità di vino prodotto (alle spalle del solo Veneto).

Un trend positivo che certifica una crescita continua nel panorama vinicolo pugliese, con la regione del sud capace di posizionarsi anche al quinto posto nella classifica nazionale riguardante i prodotti certificati.

Una posizione acquisita grazie alla produzione di 38 vini DOP e IGP, come certificato anche in questo caso da Coldiretti Puglia, riportante i dati Ismea-Qualivita.

In totale, il settore vitivinicolo nella regione vale ben 407 milioni di euro. Un dato formato per il 7,3% dai prodotti agroalimentari e per il ben più pesante 92,7% dal comparto vitivinicolo.

Tra i vini pugliesi più apprezzati si conferma il Primitivo, uno dei rossi più ricercati, con il rosé che si attesta, invece, ancora una volta come il vero protagonista dei vini pugliesi in Italia.

Con la produzione di 1 milione di bottiglie all’anno, quasi due bottiglie su quattro di rosé italiano provengono dalla Puglia, dove l’innovazione di molti produttori sta portando a una crescita anche nella produzione di spumanti.

Bicchieri di vino e bottiglia
Foto | Pexels @TimurSaglambilek

Tradizione e innovazione

Il settore vinicolo pugliese è riuscito a far fronte al continuo rincaro di prezzi sulle merci e sui trasporti sfruttando al meglio ciò che la natura offre ogni giorno a una delle regioni più belle d’Italia e attingendo dalla propria tradizione.

A sottolinearlo è Alfonso Cavallo, presidente di Coldiretti Taranto:

“La spinta all’autosufficienza alimentare si allarga anche alle vigne e gli italiani si appassionano ai vini autoctoni. Il Primitivo, per esempio, segna un incremento dei consumi, risultando uno dei vini più venduti in Italia con più di 4,5 milioni di litri. Si tratta della conferma dell’alta qualità offerta dalla Puglia grazie alla biodiversità e alla tradizione millenaria della viticoltura tricolore”.

A certificare la continua crescita del compartimento vinicolo pugliese è anche Pietro Piccioni, direttore di Coldiretti Puglia:

“Il successo dei vini di Puglia è il risultato di un insieme vincente di fattori che partono dalle potenzialità del territorio e delle varietà autoctone, passando per le capacità imprenditoriali dei vitivinicoltori pugliesi che hanno portato al boom dei vini pugliesi. La Puglia può ripartire dai punti di forza con il segmento del vino che ha dimostrato resilienza di fronte alla crisi e può svolgere un ruolo di traino per l’intera economia agroalimentare”.

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