Il vino novello è un prodotto unico nel suo genere, diverso da tutte le altre varietà a causa del processo di produzione che serve per crearlo, completamente differente da quello usato per gli altri vini. Il suo nome deriva dal francese vin nouveau ed è nato in Francia. Lì è stato ideato e prodotto per la prima volta negli anni ’30. Non è da confondere con il ‘vino nuovo’, espressione con cui si intende il vino non ancora invecchiato ma che può essere sottoposto a un processo di invecchiamento. Il vino novello, invece, a causa della sua ridotta tannicità, deve essere consumato subito, nello stesso anno della vendemmia.
Cos’è il vino novello e come si produce
Il vino novello si ottiene tramite una macerazione carbonica. I grappoli d’uva vengono sistemati in vasche chiuse ermeticamente in cui viene immessa anidride carbonica. A causa dell’assenza di ossigeno, si verifica un processo di fermentazione alcolica intracellulare. In questa fase l’uva non viene pigiata, ma sottoposta a macerazione per minimo 10 giorni, a una temperatura intorno ai 30°C.
L’alcol estrae dalla buccia il colore e le principali sostanze aromatiche, mentre il tannino è estratto in quantità limitata. Solo nella fase finale l’uva viene pigiata e l’eventuale residuo zuccherino trasformato in alcol con un metodo di vinificazione tradizionale. Tutto il processo di vinificazione del novello richiede poco più di un mese, dopodiché la bevanda è pronta per essere degustata. Il novello viene prodotto in autunno ed è disponibile sul mercato soltanto per pochi mesi.
Il vino ottenuto è solitamente di circa 11 gradi, ma può raggiungere anche i 12. L’aspetto gustativo è variabile, dipende dai vitigni utilizzati, ma solitamente è caratterizzato da un gusto morbido, fresco e fragrante.
Le differenze tra il vino novello italiano e quello francese
A differenza di vini novelli francesi come il famoso Beaujolais nouveau, che prevede l’uso di uve 100% Gamay e l’utilizzo esclusivo della macerazione carbonica come metodo di vinificazione, in Italia è consentito l’uso di ben 60 vitigni diversi. Inoltre, le uve vinificate con il metodo della macerazione carbonica devono essere solo il 40%, con la parte restante che può essere vinificata con tecniche tradizionali.
A cosa si abbina
Tra gli abbinamenti più classici legati al vino novello ci sono sicuramente le castagne, di stagione durante l’autunno. La bevanda si può anche accompagnare a funghi e formaggi, oltre che con piatti di carne, pesce e taglieri di salumi.