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Il vino

Vino non alcolico, un trend in crescita

Abbiamo già sentito parlare di superalcolici senza alcol, per esempio pensiamo al gin analcolico, o anche di birra senza alcol. Ora, però, sta crescendo la tendenza del vino dealcolato, che potrebbe far storcere il naso agli amanti di questa bevanda. Alcuni si rifiutano addirittura di chiamarlo “vino”, eppure questo tipo di offerta sta già raggiungendo un gran numero di consumatori. Per altri, il vino dealcolato non è una moda passeggera, ma il futuro del “buon bere” senza, ad esempio, rischiare di danneggiare il fegato.

Immagine | Unsplash
@Zan

Come si produce?

In linea di massima, questi vini vengono prodotti con la distillazione sottovuoto. I vini rossi, bianchi e rosè fermi sono ottenuti dalla dealcolazione del vino. Non bisogna accostare, infatti, il free alcohol wine al mero succo d’uva. Tuttavia, non ha nemmeno il sapore del vino come lo conosciamo solitamente. Le bollicine, invece, sono l’essenza frizzante del vino dopo aver rimosso l’alcol.

Uno dei metodi più utilizzati è chiamato “vacuum” e consta di 4 fasi. Innanzitutto si deve scaldare il vino a 28 gradi Celsius. Avvengono poi la raccolta degli aromi naturalmente contenuti nell’uva, l’evaporazione dell’alcol e la restituzione degli aromi al vino ora senza alcool.

Chi sono i consumatori?

Perchè scegliere di bere vino senza alcol? Potreste farvi questa domanda lecita.

Bisogna rendersi conto che è sempre maggiore il numero di consumatori che vanno cercando bevande sempre più salutari. Durante una serata fra amici, spesso ci si sente a disagio ad essere gli unici astemi del gruppo, e un analcolico dà il modo di mascherare la mancanza di alcol e sentirsi parte della compagnia.

Può sembrare strano, ma sono proprio i giovani i maggiori consumatori di dealcolati, sempre più attenti alla linea e alla salute. È un prodotto apprezzato anche dai vegani, perché in linea con questa scelta di vita sana.

Inoltre, non dimentichiamo che molte persone non possono bere alcol, per motivi religiosi o legati alla salute personale. Vero è che questo tipo di clientela non ha mai, date le circostanze, provato interessamento verso vino, birra o altri alcolici. Eppure, questo nuovo tipo di offerta può ampliare gli orizzonti gastronomici o le conoscenze personali di queste persone.

Immagine | Unsplash
@Dan Cristian Pădureț

Il mercato

Secondo la dichiarazione rilasciata dalla Zenotheque GmbH per WineNews, il mercato del vino dealcolato a livello mondiale rappresenta al momento meno delll’1%, ma è in forte crescita, almeno del 10-20%. I mercati più importanti sono la Germania, la Scandinavia, il Regno Unito, i Paesi Bassi e il Giappone, mentre Francia e Italia stanno cominciando, lentamente, a crescere.

Nonostante vi sia la mancanza dell’ingrediente principale, l’alcol, il vino dealcolato è un vino a tutti gli effetti. Anche perché l’Unione Europea lo riconosce come tale. Il valore sul mercato è stimato a 322 milioni di euro, su 7,5 miliardi di euro totali, ed è un mercato che, molto probabilmente, crescerà molto nel giro di pochi anni.

Blu Di Marco

Sono laureanda in Lettere moderne presso l’Università Statale di Milano. Appassionata di libri da quando ero in pancia, potrei dire di vivere in una casa di carta. Dal 2021 sono editor e autrice anche per Giovani Reporter

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