La storia del vino negli Stati Uniti nasce con i primi insediamenti europei, oggi la vite è coltivata soprattutto in California, ma anche in altri stati come Washington, New York, Oregon e Texas. Questa tradizione è cresciuta molto negli anni fino a portare gli USA tra i primi cinque produttori mondiali.
Per la prima volta il vino è stato prodotto nel territorio di quello che oggi è il New Mexico all’inizio del ‘600, dopo l’arrivo degli europei. In questa epoca il vino era prodotto con viti autoctone, ma il prodotto finale era ben lontano dalle aspettative e dai gusti europei. Con il tempo si passò ad importare le viti dal vecchio continente (vitis vinifera). Le prime vigne nacquero in Virginia, ma la produzione non decollò a causa della presenza di numerose malattie e parassiti, tra cui la fillossera. È in California che si ottennero i primi risultati soddisfacenti con la coltivazione delle specie europee. In epoca moderna la cultura del vino ha vissuto una forte battuta d’arresto a causa del proibizionismo, durato dal 1919 al 1933. Anche dopo la revoca, a causa della recessione economica, l’industria vitivinicola faticò a riprendersi, almeno fino al 1970, con lo stato della California a fare da traino. Oggi la produzione negli Stati Uniti ha raggiunto un livello di qualità pari a quello dell’Europa, ma il consumo di vino non occupa un posto di rilievo nelle abitudini degli statunitensi. Questo sia per i maggiori costi rispetto ad altri alcolici sia per ragioni pregiudiziali: negli USA è un obbligo apporre sulle etichette un avvertimento sui i rischi per la salute legati al consumo di vino.
Come accennato, è la California lo stato con la maggior produzione di vino negli USA. Qui si produce circa il 90% di tutto il vino degli Stati Uniti. Ottimi risultati, però, si ottengono anche in altri stati come ad esempio Washington (4% della produzione nazionale), in Oregon (1%), nello stato di New York (3%), in Virginia, North Carolina e Texas. L’Arizona, invece, è nota per la produzione di Cabernet Sauvignon e Cabernet Franc, il Missouri per vini da uve Norton, la Pennsylvania e il Rhode Island per Chardonnay, Gewürztraminer e Pinot nero, mentre l’Ohio produce vini da uve Cabernet Sauvignon, Chardonnay e Riesling.
Il sistema di qualità del vino negli Usa nasce alla fine degli anni ’70 con l’introduzione delle AVA ( American Viticultural Areas). Questo sistema garantisce l’indicazione della zona di provenienza del vino, ma non fornisce prescrizioni sulle pratiche enologiche per realizzarlo. I produttori possono quindi utilizzare ogni pratica enologica e qualunque uva (almeno l’85%) purché coltivata nell’AVA definita. Oggi sono riconosciute circa 140 AVA. previste dal sistema di qualità Americano è oggi di oltre 140, suddivise in diversi stati. Oltre alle AVA esistono altre denominazioni: American o United States Wine; Multi-State Appellation; State Appellation; Multi-County Appellation; County Appellation.
Con l’arrivo della primavera, il panorama enologico italiano si risveglia, proponendo una serie di eventi…
Il Consorzio del Bardolino, situato lungo le incantevoli sponde del Lago di Garda, ha avviato…
Il mercato del vino negli Stati Uniti sta affrontando una fase critica, con un calo…
Nel contesto attuale di tensioni commerciali tra Stati Uniti e Unione Europea, il settore vinicolo…
La Valpolicella, rinomata per i suoi vini pregiati, ha recentemente vissuto un importante cambiamento con…
Sabato 22 e domenica 23 marzo 2025, TrentoExpo si prepara ad ospitare Vinifera, un evento…