Nonostante molti, leggendo sull’etichetta di alcune bottiglie di vino, nello specifico degli spumanti, la dicitura “vino millesimato”, possano provare a proporre varie teorie per suggerire il significato, questa dicitura sta ad indicare una sola cosa: l’annata della vendemmia, dunque non un vino, ma una tipologia di vino.
La scritta “vino millesimato” è un criterio fondamentale per distinguerli da quelli non millesimati, dunque senza annata.
Bisogna partire dicendo che questa dicitura si attribuisce soprattutto alle diverse tipologie di spumanti, come ad esempio brut, dry, extra dry, metodo classico e prosecco, ottenuti tutti da vini di una singola annata, composti dunque da almeno l’85% di uva raccolta dalla stessa vendemmia e non da vini di annate diverse.
Caso diverso è lo Champagne, il quale viene definito millesimato solo quando è proveniente al 100% da uva della stessa vendemmia.
Un vino non millesimato, invece, si ottiene dall’assemblaggio di vini di varietà diverse, provenienti da vitigni e annate differenti, motivo per il quale non esiste un anno di produzione preciso e non può quindi essere riportato sull’etichetta.
L’unico modo per riconoscere un millesimato è consultando le scritte che si trovano sull’etichetta e sul tappo della bottiglia: se in nessuna delle due è riportato l’anno di vendemmia allora si è in presenza di un vino non millesimato, mentre sulle bottiglie di vino millesimato si trova sempre la scritta “millesimato”, seguito dalla data dell’anno di produzione.
I produttori degli spumanti più pregiati si servono dell’anno di produzione per dargli una loro identità e, di conseguenza, aumentare il valore della singola bottiglia. Inoltre, se si è esperti nel settore di vini e spumanti, potendo consultare la data di produzione, si può avere un’idea più chiara di quale sia la bottiglia da scegliere in base a quali si considerano le annate migliori per la vendemmia.
Per capire quale sia l’annata migliore delle vendemmie bisogna prendere in considerazione anche le condizioni climatiche di quell’annata, infatti un caldo eccessivo, piogge forti o scarse o gelate possono condizionare la qualità del grappolo d’uva e del vino.
Sicuramente i vini spumanti più comunemente millesimati sono il prosecco e il lambrusco, i quali grazie a questo processo possiedono un sapore più ricco e intenso rispetto a quelli senza annata.
Un altro esempio sono i Metodo Classico millesimati, i quali hanno una profonda intensità al naso e risultano essere decisamente complessi, anche grazie agli aromi che si sviluppano durante l’affinamento in bottiglia e che conferiscono ampiezza al vino.
Naturalmente i vini senza annata sono perfetti per accompagnare un pranzo o una cena e sceglierli non è mai una scelta sbagliata, ma decidere di comprare una bottiglia di vino millesimato può dare, se si capisce come abbinarlo al meglio, una decisa svolta al proprio pasto in compagnia.
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