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Vino italiano in ascesa: previsto un record di esportazioni nel 2024 con un incremento del 5,7% nei primi dieci mesi

Il vino italiano sta vivendo un momento di grande slancio nel settore delle esportazioni, con risultati che promettono di raggiungere un nuovo record storico nel 2024. Secondo i dati dell’Istat analizzati da WineNews, nei primi dieci mesi del 2024, le esportazioni di vino italiano hanno superato i 6,74 miliardi di euro, registrando una crescita del 5,7% rispetto allo stesso periodo del 2023. Questo trend positivo è accompagnato da un aumento delle quantità, che hanno raggiunto 1,8 miliardi di litri, con un incremento del 3,6%.

Se il trend attuale proseguirà, le esportazioni totali potrebbero superare gli 8,1 miliardi di euro, un traguardo senza precedenti. Questo successo è principalmente attribuibile agli spumanti, che hanno registrato una crescita significativa. Nel periodo considerato, il valore degli spumanti ha sfiorato i 2 miliardi di euro, con un aumento del 9,6% rispetto all’anno precedente. Anche il volume ha visto un notevole incremento, raggiungendo oltre 460,7 milioni di litri, con un sorprendente +12,7%.

Dominanza dei vini fermi e crescita degli spumanti

Nonostante la crescita degli spumanti, i vini fermi rimangono predominanti in termini di quantità e valore, mostrando però una sostanziale stabilità nel volume. Gli spumanti stanno diventando sempre più rilevanti, contribuendo al 29% del valore totale e al 26% delle quantità esportate. Questo trend di crescita si verifica in un contesto economico caratterizzato da una certa contrazione dei consumi, influenzato da fattori come l’inflazione e l’aumento della consapevolezza riguardo alla salute.

I principali mercati di esportazione

Gli Stati Uniti si confermano come il principale mercato per le cantine italiane, con un incremento del 8,2% nei primi dieci mesi del 2024, per un valore di 1,59 miliardi di euro. Anche la Germania mostra segni di crescita, con un aumento del 4,3% e un valore di 980 milioni di euro. Il Regno Unito mantiene una buona performance, con un incremento del 1,8% per un valore di 708 milioni di euro.

Alcuni dati chiave sui mercati di esportazione includono:

  1. Canada: +18%, valore di 385 milioni di euro.
  2. Svizzera: -2%, valore di 329,9 milioni di euro.
  3. Francia: -1,4%, valore di 261 milioni di euro.
  4. Paesi Bassi: +9,8%, superando i 200 milioni di euro.
  5. Russia: +60%, valore di 199 milioni di euro.
  6. Giappone: +3,6%, importazioni per oltre 157 milioni di euro.
  7. Cina: -8,9%, valore di 71 milioni di euro.
  8. Corea del Sud: +1,8%, raggiungendo 41 milioni di euro.

Le sfide future per il vino italiano

Queste cifre dipingono un quadro incoraggiante per il vino italiano, evidenziando l’appeal globale del prodotto e la resilienza di un settore che continua a trovare nuove opportunità di crescita. Tuttavia, è fondamentale non trascurare le difficoltà che molte aziende stanno affrontando. Le nuove normative, come il sistema di accise nel Regno Unito, potrebbero penalizzare i vini a prezzo accessibile, mentre le incertezze sui dazi negli Stati Uniti e le politiche più restrittive riguardanti i consumi di alcol potrebbero influenzare negativamente il mercato.

In questo contesto, le aziende vinicole italiane dovranno adattarsi a un panorama in continua evoluzione, cercando di innovare e rispondere alle esigenze di un consumatore sempre più attento alla salute e alla sostenibilità. Le sfide non mancheranno, ma il potere del marchio Made in Italy e la qualità riconosciuta dei vini italiani rappresentano fattori chiave per affrontare il futuro con ottimismo.

Redazione Vinamundi

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