Il settore del vino in Italia sta attraversando una fase di contrazione significativa, come dimostrano i dati di Circana, analizzati da WineNews. Nel 2024, le vendite di vino nella grande distribuzione organizzata (GDO) hanno registrato un calo dei volumi pari al -3,4% rispetto al 2023, portando il totale a 436,4 milioni di litri. Sebbene ci sia stata una leggera stabilità in valore, con un incremento del 0,8% e un fatturato complessivo di 1,9 miliardi di euro, è chiaro che il settore sta affrontando notevoli difficoltà, soprattutto in termini di consumo.
La situazione è particolarmente critica per il vino comune, che ha visto un decremento del -5,9% in volume e una riduzione del -0,5% in valore. Questo segmento, che rappresenta oltre un terzo del totale venduto, ha subito un impatto negativo significativo, evidenziando una tendenza preoccupante per i vini meno pregiati. Al contrario, i vini Doc e Docg, che rappresentano l’apice qualitativo della produzione vinicola italiana, hanno mostrato una certa resilienza. Nonostante un calo del -2,5% in valore, con 161,6 milioni di litri venduti, questo comparto ha registrato una crescita dello 0,6% in volume, raggiungendo un giro d’affari di 1,05 miliardi di euro, confermandosi il segmento più venduto sia in valore che in volume.
Un’altra nota positiva nel panorama vinicolo è rappresentata dai vini Igt, che hanno visto una contrazione contenuta del -1% in volume, con 111,6 milioni di litri, ma un incremento del 2,2% in valore, totalizzando 498,4 milioni di euro. Tuttavia, i vini liquorosi e passiti continuano a vivere un periodo di difficoltà, con una drastica diminuzione delle vendite, pari al -6,1%, per un fatturato di soli 28,1 milioni di euro, in calo del -4,4%. Questo segmento, sempre più marginale, sembra non trovare spazio tra le preferenze dei consumatori, che si orientano verso scelte più leggere e fresche.
Un elemento interessante è la crescita dei vini esteri, che hanno registrato un incremento del +4,7% in volume, con 2,8 milioni di bottiglie vendute, e un aumento del +5,5% in valore, arrivando a 19,2 milioni di euro. Questo fenomeno evidenzia come i consumatori italiani siano sempre più aperti alla scoperta di vini provenienti da altre nazioni, segnalando una possibile evoluzione nei gusti e nelle preferenze.
Analizzando i diversi canali di vendita, emerge con chiarezza che i supermercati continuano a dominare il mercato del vino, rappresentando oltre il 73% delle vendite, sia in volume che in valore. I dati indicano che nei supermercati sono state vendute 320,9 milioni di bottiglie per un valore di 1,4 miliardi di euro. Questo trend sottolinea l’importanza della grande distribuzione per il settore vinicolo, nonostante le difficoltà attuali.
In termini di concorrenza, i tre principali player del mercato, Caviro, Cantine Riunite & Civ e Gruppo Italiano Vini (GIV), coprono insieme l’11,3% del mercato in valore. Questa concentrazione evidenzia come una ristretta selezione di aziende stia guidando le vendite, mentre molti produttori più piccoli lottano per ritagliarsi uno spazio significativo nel panorama vinicolo italiano.
In questo contesto di contrazione dei consumi e di cambiamento delle dinamiche di mercato, è fondamentale per i produttori italiani adattarsi alle nuove esigenze dei consumatori. La crescente attenzione verso la sostenibilità, la qualità e l’origine dei prodotti potrebbe rappresentare una chiave per il rilancio del settore.
Mentre il 2024 si chiude in un segno negativo per il vino italiano nella GDO, è chiaro che il settore deve affrontare sfide significative. La combinazione di fattori come l’inflazione, la concorrenza dei vini esteri e le mutate abitudini di consumo rappresentano ostacoli che richiederanno un’attenta strategia per il futuro, se si desidera invertire la tendenza e riportare il settore vinicolo italiano verso una crescita sostenibile.
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