Il cambiamento climatico è una minaccia per tanti aspetti della nostra vita e del nostro futuro, compreso quello del vino, che con le variazioni nelle temperature durante la stagione della coltivazione dell’uva che andranno a modificare molti aspetti del prodotto. Uno studio ha evidenziato che, se nel mondo si superassero i 2 gradi di riscaldamento rispetto all’età preindustriale, fino al 70% delle regioni vinicole rischiano di non essere più idonee alla produzione di vino. Ovviamente Italia, ma anche zone costiere della Spagna, della Grecia e della California meridionale potrebbero fortemente risentire di questa situazione, rischiando che la centralità della produzione del vino si sposti verso altre latitudini, dove le temperature sono più fresche.
Che cosa succede al vino con il cambiamento climatico
Ma cosa potrebbe succedere in caso di situazioni di caldo estremo, anche in periodi dell’anno in cui di solito le temperature sono più alte? Per esempio, si possono verificare ustioni nei frutti, riducendo ampiamente la loro qualità. Senza arrivare fino all’ustione, il caldo può essiccare l’uva, concentrando gli zuccheri e aumentando il contenuto alcolico del vino. L’ideale clima per la vinificazione sarebbe quello che presenti giornate calde e notti fresche, così che il frutto possa raffreddarsi.
Anche senza siccità, le temperature elevate causano una maggiore evaporazione dell’acqua dalle piante, riducendo la resa delle coltivazioni di uva e dando ai viticoltori meno succo. Tuttavia, c’è il rischio opposto: un eccesso di pioggia può danneggiare i vigneti. Con l’atmosfera che trattiene più umidità a causa del riscaldamento globale, le precipitazioni diventano più intense, portando a inondazioni catastrofiche in molte parti del mondo. Inoltre, un’eccessiva permanenza dell’acqua piovana nei vigneti può privare le radici delle viti dell’ossigeno, compromettendo la loro salute.
Nonostante le sfide, la pianta dell’uva dimostra una notevole resistenza. Le varietà tipiche del Mediterraneo, come la grenache, possono ancora produrre buone quantità di uva e vini di alta qualità con soli 35 cm di pioggia annua. Quando affronta la siccità, la vite può reagire con rendimenti inferiori o perdendo foglie, un fenomeno conosciuto come defogliatura. Tuttavia, la pianta non muore necessariamente e può recuperare una volta che le piogge ritornano.
Come si può affrontare la situazione
Per adattarsi alla situazione, naturalmente è possibile irrigare i vigneti. Tuttavia, ciò comporta costi aggiuntivi e potrebbe mettere a dura prova le risorse di acqua dolce locali. Un’alternativa è spostare i vigneti verso nord. Un recente studio indica che nelle regioni settentrionali dell’Europa e del Nord America, i terreni adatti alla viticoltura potrebbero aumentare dall’80 al 200%, a seconda dell’entità del riscaldamento. Attualmente, il settore vitivinicolo è in rapida espansione nel sud del Regno Unito e in diversi stati americani, come l’Oregon e Washington.
Tuttavia, anche in queste zone, il cambiamento climatico potrebbe compromettere le coltivazioni. Negli ultimi anni, il Pacifico nord-occidentale è stato colpito da ondate di calore eccezionali, con temperature che hanno superato i 43 gradi per giorni interi. Gli incendi sempre più diffusi lungo la costa occidentale degli Stati Uniti stanno anche danneggiando i vigneti con il fumo, contaminando i vini. Oltre alle sfide climatiche, i problemi nella catena di approvvigionamento possono contribuire all’aumento dei prezzi del vino preferito. Ad esempio, durante i periodi di siccità, gli alberi dai quali si ricava il sughero diventano troppo secchi per essere scortecciati senza rischiare di ucciderli. Inoltre, l’industria vinicola deve affrontare l’aumento del prezzo del vetro utilizzato per le bottiglie.
Per aiutare i viticoltori ad adattarsi, gli scienziati stanno esplorando diverse tecniche per raffreddare le piante. Ad esempio, le colture di copertura che crescono sotto le viti possono contribuire a ridurre la temperatura dei frutti. Gli agricoltori non possono controllare il clima, ma possono modificare le loro colture. I viticoltori stanno già sperimentando varietà di uva conosciute per la loro tolleranza alla siccità e al caldo in varie regioni. Lo sviluppo di varietà con radici più profonde consente alle piante di accedere all’acqua presente nei livelli inferiori del suolo.
Anche se cambiare varietà rappresenta una leva significativa, è un obiettivo più complesso di quanto possa sembrare. Ad esempio, la regione di Bordeaux ha una lunga tradizione di vini eccezionali, ma finora ha avuto un clima relativamente stabile. Nonostante gli studi condotti sulle nuove varietà potenziali, i viticoltori sono restii a cambiare per paura di non riuscire a vendere le nuove tipologie di vino.