Nelle province di Udine, Pordenone, Gorizia e Treviso i Carabinieri del NAS di Udine e i Funzionari dell’ICQRF (Ispettorato Repressione Frodi) hanno dato esecuzione ai decreti di perquisizione emessi dalla Procura della Repubblica di Udine nei confronti di circa una trentina tra cantine, imprese agricole, abitazioni e ditte di trasporto.
Il maxi blitz è stato portato a termine sventando una frode che ha interessato diversi vini italiani falsi DOP e IGP e per evitare che venissero ancora commessi danni ai consumatori, assicurando la tutela della qualità delle DOP e delle IGP tipiche dei prodotti agroalimentari.
Si tratta di un settore che vale milioni di euro, per cui gli accertamenti delle autorità ora sono volti ad acquisire elementi di prova relativi a possibili comportamenti fraudolenti, messi in atto nello specifico da una cantina della provincia di Udine.
Il reato contestato, in particolare, riguarda “la produzione e l’immissione in commercio di ingenti quantità di vini che, pur non costituendo un pericolo per la salute del consumatore, sono stati qualificati con più DOP ed IGP in violazione delle norme dei disciplinari […] l’ipotesi investigativa è che tali vini siano stati ottenuti parte con uve prodotte oltre i limiti massimi di resa e parte costituiti da vini di varietà, qualità e provenienza diversa da quella dichiarata”, si legge sul sito del ministero della Salute.
Le indagini hanno preso avvio nei mesi scorsi, partendo da un normale controllo di routine compiuto dagli ispettori dell’ICQRF in collaborazione con i Carabinieri del NAS.
La documentazione presentata da una cantina di Udine, confrontata con i quantitativi immessi sul mercato ha insospettito le forze dell’ordine, che hanno così scoperto l’illecito relativo alle rese dei vigneti.
L’inchiesta si è poi allargata ad altre cantine della zona, spingendosi alle province di Pordenone, Gorizia e Treviso: un vero e proprio vaso di Pandora che vede coinvolte alcune delle denominazioni italiane più note nel mondo, ovvero Prosecco e Pinot Grigio, per cui la promozione in Europa e nel mondo vengono spesi ogni anno centinaia di migliaia di euro, in parte finanziati dalla UE.
È molto importante tutelare un mercato importante come quello del vino e ha una doppia valenza: salvaguardare i consumatori e proteggere un settore che assicura introiti ingenti.
Solo nel 2023 le esportazioni di prodotti Made in Italy sono aumentate del 18% secondo i dati Istat, un vero e proprio record dopo il massimo storico di 60,7 miliardi di euro registrato lo scorso anno grazie ai prodotti simbolo della dieta mediterranea come vino, pasta e ortofrutta fresca.
Da un’analisi di Coldiretti, il vino si conferma campione dell’export nel mondo per un valore di 7,9 miliardi di euro nel 2022, grazie a una crescita del 10% delle vendite all’estero.
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