Si parla spesso dei benefici del vino, e anche il ministro della Salute, Orazio Schillaci, ha confermato in una conferenza stampa, che il vino può avere degli effetti benefici se consumato in quantità moderata. Afferma, infatti, che il vino, soprattutto rosso, in modiche quantità, fa parte della dieta mediterranea italiana e ha degli effetti benefici antiossidanti e contro le malattie cardiovascolari.
Bisogna partire sottolineando che il vino è una bevanda alcolica e come tutti gli alcolici va bevuto in dosi moderate. La media ideale sarebbe di due bicchieri di vino al giorno per gli uomini e uno per la donna (ciò dipende dalle differenze biologiche a livello di organismo), ma mai a stomaco vuoto (o prima di mettersi alla guida…)
Il principale beneficio apportato dal vino è il miglioramento del sistema cardiovascolare e cerebrovascolare, grazie ai tannini (i composti responsabili del pigmento rosso). Questo alcolico contiene, infatti, i polifenoli: molecole organiche naturali che sono responsabili di un’azione benefica nei confronti del cuore, prevenendo malattie cardiache o ictus. Altra molecola benefica è il resveratrolo, la quale ha delle proprietà metaboliche di tipo antibatterico, antimucotico, antitumorale e antinfiammatorio. Anche questa molecola fa bene al cervello, in particolare lo protegge dal declino cognitivo legato all’Alzheimer. Si pone maggiore attenzione verso il vino rosso in quanto è quello che contiene più elementi antiossidanti rispetto ai bianchi o alle bollicine.
Il consumo regolare e moderato di vino comporta, alla lunga, un effetto antiossidante e anti-invecchiamento (si può dire che allunghi la vita!); agisce positivamente su colesterolo, trigliceridi e glicemia basale; aumenta la sensibilità dei tessuti all’azione dell’insulina e ha funzione fibrinolitica e antitrombotica.
Nonostante abbiamo detto che la dose consigliata sia di uno o due bicchieri al giorno, ci sono alcuni casi in cui è propriamente sconsigliato assumere questa bevanda. Ad esempio è il caso delle donne in gravidanza perché, soprattutto durante le prime settimane e nell’ultimo trimestre, l’alcol può nuocere al feto.
Oltre al fatto che sia legalmente vietato, è sconsigliato assumere alcol prima dei 18 anni. Questo perché generalmente sotto i 16 anni non si sono ancora sviluppati gli enzimi necessari per scindere correttamente il vino; l’organismo non è proprio in grado di metabolizzarlo. Si tratta di un problema di cui si sente parlare poco in Italia. Tuttavia, ancora il ministro Schillaci, afferma che tale problema è molto frequente in Irlanda, dove il problema concerne più i superalcolici che il vino.
Occorre ricordare che l’eccesso nel consumo di vino altera la funzionalità del cervello; comporta infiammazioni dell’apparato digerente e acidità di stomaco; porta a una carenza di vitamina B1 e alla disidratazione; incrementa la massa grassa e implica problemi legati al sonno.
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