Il vino

Vino, ecco quali sono e dove si trovano le viti e i vigneti più antichi

Uva, vite e vigneti più antichi del mondo raccontano e rappresentano parte della storia e della cultura del vino. Ecco dove si trovano e come sono giunti fino ai giorni nostri.

La vite produttiva più antica del mondo

La vite più antica al mondo, ancora produttiva, è Stara Trta – žametovka, e si trova in Slovenia.
Questa pianta si trova a Maribor, una delle più importanti città slovene, situata nella parte nordorientale del Paese. In questa città si trova la Casa della Vecchia vite, si tratta di una casa vinicola che risale al 1500 circa. Qui è possibile ammirare la Stara Trta (dallo sloveno vecchia vite), la vite considerata la più antica al mondo. Questa pianta risalirebbe alla fine del Medioevo, come la costruzione della casa vinicola. Secondo gli esperti, la Stara Trta sarebbe stata impiantata circa 500 anni fa. La Stara Trta è stata riconosciuta dal Guinness World Records come la vite più longeva al mondo ed è sopravvissuta alle guerre e alla fillossera della vite. Questa pianta appartiene al vitigno Žametovka o Franconia Blu, autoctono sloveno a bacca nera.
La Stara Trta, come detto, è ancora produttiva, e ogni anno si possono ricavare dai 35 ai 55 chili di uva, dai quali vengono prodotte circa un centinaio di bottiglie, a dire il vero molto esclusive.

Immagine | Unsplash @Jo Leonhardt

I vigneti più antichi

Per quanto riguarda i vigneti ne esistono diversi che sono riusciti a sopravvivere alla fillossera a cavallo tra ‘800 e ‘900. Spesso sono situati su terreni sabbiosi, vulcanici o rocciosi che hanno bloccato la diffusione del parassita. Ad esempio li possiamo trovare in Provenza, sui pendii rocciosi della Mosella in Germania e del Douro in Portogallo, sui terreni vulcanici dell’Etna e del Vesuvio ci sono ancora vecchie viti a piede franco. Queste piante hanno superato il secolo di età.

Immagine | Unsplash @Maja Petric

L’uva più antica in Valpolicella

Ha circa 6.300 anni l’uva più antica ritrovata in Valpolicella presso il sito preistorico delle Colombare di Negrar di Valpolicella (VR), abitato tra il Neolitico e l’età del bronzo. A riportarlo è il sito vigneevinidiqualità.it che parla degli scavi effettuati dal Dipartimento di beni culturali e ambientali dell’Università degli Studi di Milano, in accordo e collaborazione con la Soprintendenza archeologia belle arti e paesaggio per le province di Verona, Rovigo e Vicenza. La ricerca si è svolta con il supporto del Comune di Negrar di Valpolicella e ha consentito il ritrovamento di pollini di vite e vinaccioli negli strati archeologici più antichi. Questo ha confermato che la pianta, probabilmente allo stato selvatico, si trovava nell’area dei Monti Lessini già 6.300 anni fa, nel Neolitico recente. I ricercatori hanno proseguito con altre analisi, soprattutto sui resti dei contenitori ceramici, alla ricerca di tracce di vino. La vinificazione era possibile già nella Preistoria.

Redazione Vinamundi

Recent Posts

Prosecco: un corso innovativo per unire formazione e sostenibilità tra i Consorzi

Nell'affascinante e dinamico panorama vitivinicolo italiano, il Prosecco rappresenta un vero e proprio simbolo di…

5 ore ago

Filippo Butussi: il volto nuovo alla guida del Consorzio Friuli Colli Orientali e Ramandolo

Il 26 giugno 2023 rappresenta una data fondamentale per il mondo del vino friulano. Presso…

6 ore ago

Filippo Butussi: il nuovo volto alla guida del Consorzio Friuli Colli Orientali e Ramandolo

Filippo Butussi, un rinomato produttore vinicolo di Corno di Rosazzo, è stato recentemente eletto nuovo…

8 ore ago

Vallepicciola acquisisce una quota di minoranza in Balan: un passo strategico tra produzione e distribuzione

Nel panorama vinicolo italiano, la qualità e l'identità del prodotto sono elementi imprescindibili per ogni…

8 ore ago

Asti Docg: la bollicina ufficiale che accompagnerà Collisioni 2025

Dal 4 al 13 luglio 2025, il festival Collisioni si trasformerà in un palcoscenico vibrante…

8 ore ago

Filippo Butussi assume la guida del Consorzio Friuli Colli Orientali: cosa cambia per il futuro del vino friulano?

Filippo Butussi, un nome che rappresenta l'eccellenza del vino friulano, è stato recentemente nominato nuovo…

8 ore ago