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Approfondimento

Vino e superstizioni: perché si dice che rovesciarlo porti fortuna?

Rovesciare il vino per errore è considerato un gesto di buon auspicio. Scopri le origini e i significati dietro questa curiosa credenza italiana

Non vogliamo tenerti sulle spine, quindi te lo diciamo subito: sì, rovesciare il vino accidentalmente è considerato portafortuna! Questa credenza è radicata nella tradizione popolare italiana e viene considerata un buon auspicio. Ma cosa spiega questa interpretazione? Perché versare il vino, magari anche un po’ goffamente, è visto come un gesto di buon augurio? E quali sono le radici storiche di questa credenza?

In questo articolo scopriremo le curiosità che si nascondono dietro l’usanza di considerare la caduta involontaria del vino come un presagio positivo. Si tratta di un gesto casuale, ma per alcuni carico di significati simbolici che evocano abbondanza, protezione e, in qualche modo, anche la difesa contro possibili eventi negativi. Ecco le spiegazioni più diffuse legate a questa credenza.

Rovesciare il vino come simbolo di abbondanza

Fin dall’antichità, il vino ha rappresentato un simbolo di prosperità e convivialità. Rovesciare involontariamente il vino durante un pasto, secondo la tradizione, significa lasciare che la fortuna e l’abbondanza contenute nella bevanda si trasferiscano a chi lo versa. Fin dal Medioevo, il vino ha rivestito un ruolo fondamentale nelle tavole ed era visto come un elemento prezioso. Quando il vino cade accidentalmente, è come se la prosperità associata a esso lasciasse il bicchiere per avvicinarsi alla persona che lo ha rovesciato.

Vino e superstizioni: perché si dice che rovesciarlo porti fortuna? – Pexels @cottonbro studio – Vinamundi.it

 

Non si tratta di una distinzione specifica: che si tratti di vino rosso o bianco, l’effetto è lo stesso. Questa tradizione, oltre a essere radicata nella cultura italiana, ha riscontro anche in altre società dove il vino è considerato simbolo di ricchezza e abbondanza.

Un altro motivo alla base della credenza è legato alle libagioni dell’Antica Grecia e dell’Antica Roma. Le libagioni erano rituali che prevedevano la liberazione di liquidi, spesso anche vino, come offerta alle divinità. L’obiettivo era quello di guadagnarsi la benevolenza divina e di proteggere la propria famiglia e i propri cari da eventi sfortunati. Durante questi riti, il vino veniva versato a terra come segno di rispetto per gli dei.

Rovesciare involontariamente il vino sulla tavola evoca in parte quel rituale, seppur privo di connotazioni religiose o cerimoniali. La somiglianza nel gesto ha portato quindi alla diffusione di questa convinzione: versare accidentalmente il vino è un buon presagio perché richiama un antico rituale.

Nel passato, durante i banchetti organizzati per celebrare incontri importanti, era comune tentare di avvelenare il nemico o rivale aggiungendo veleno nel suo bicchiere di vino. Questo avveniva sia nell’Antica Grecia e Roma sia nel Medioevo. In questo contesto, la persona a rischio richiedeva di fare un brindisi, o un cin-cin, con il suo avversario. Il gesto di battere i bicchieri con forza faceva sì che qualche goccia di vino passasse da un bicchiere all’altro, verificando così la sicurezza del contenuto. Se il rivale beveva comunque, il vino era sicuro.

Secondo alcune storie, l’usanza di rovesciare il vino è stata associata all’idea di protezione contro l’avvelenamento: una sorta di intervento divino che allontana il pericolo. Rovesciare il vino, dunque, diventava un modo per evitare conseguenze fatali.

In Italia, molti superstiziosi compiono un gesto rituale dopo aver rovesciato il vino: bagnano il dito nella bevanda caduta e toccano dietro l’orecchio. Questo rito rappresenta un’ulteriore pratica scaramantica. Dopo aver versato il vino, la tradizione richiede questo gesto per allontanare qualsiasi effetto negativo legato all’accaduto.

L’atto di intingere il dito e portarlo dietro l’orecchio è considerato un rituale apotropaico, volto a scongiurare la sfortuna. Secondo alcuni, versare il vino per errore rappresenta una piccola sventura o un evento inaspettato. Ecco quindi che quel gesto simbolico trasforma l’accaduto in qualcosa di positivo. Un po’ come si usa toccare ferro per evitare la malasorte, toccare l’orecchio con il dito bagnato di vino è visto come una sorta di protezione personale.

Esistono anche altre spiegazioni per questo rituale. Secondo alcuni, l’orecchio è una delle parti del corpo più vicine all’anima umana. Se il vino è simbolo di abbondanza e benessere, toccare l’orecchio con il dito bagnato trasmette metaforicamente la fortuna alla propria persona.

Come abbiamo visto, le ragioni per cui rovesciare il vino è considerato un segno di fortuna sono molteplici. Le credenze si sono sviluppate nel corso dei secoli e affondano le loro radici in tempi antichi, tra riti pagani, usanze di protezione e simbolismi legati alla prosperità. Se ti è mai capitato di versare accidentalmente del vino a tavola, ora conosci le spiegazioni che rendono questo gesto apparentemente goffo un presagio positivo.

Giulia De Sanctis

Laureata in Comunicazione e Valorizzazione del Patrimonio Artistico Contemporaneo, collaboro attivamente con riviste e testate web del settore culturale, enogastronomico, tempo libero e attualità.

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