Nel panorama attuale dell’imballaggio, la sostenibilità sta diventando un tema centrale, specialmente per i settori alimentari liquidi come il vino e l’olio extravergine d’oliva (EVO). Secondo Luca Piatto, Responsabile Rapporti con il Territorio di CONAI (Consorzio Nazionale Imballaggi), le bioplastiche compostabili non hanno ancora trovato applicazione in questi ambiti. In un’intervista rilasciata per il numero de “I Grandi Oli”, Piatto ha affermato che attualmente non esistono soluzioni pratiche per il confezionamento di vino e olio EVO in bioplastica compostabile, un fatto che solleva interrogativi sulle alternative realmente sostenibili.
Le sfide delle bioplastiche nel settore alimentare
Nonostante la crescente attenzione verso materiali ecologici, la bioplastica compostabile è attualmente utilizzata solo in applicazioni limitate, principalmente per l’acqua minerale. Nel caso di prodotti come il vino e l’olio EVO, la necessità di garantire una lunga durata e una protezione efficace rende il vetro un’opzione più valida. Infatti, il vino e l’olio hanno cicli di vita molto più lunghi rispetto ad altri alimenti, e le bioplastiche, per quanto innovative, non offrono la stessa garanzia di conservazione.
Piatto ha spiegato che per l’olio EVO e il vino, i produttori attualmente si affidano a imballaggi primari realizzati in materiali diversi, con la bioplastica utilizzata solo per imballaggi secondari. Questa situazione evidenzia la necessità di una ricerca continua e di sviluppi tecnologici per creare soluzioni che possano realmente soddisfare le esigenze di questi settori.
L’importanza del vetro
Il vetro continua a essere il materiale preferito per il confezionamento del vino e dell’olio EVO, grazie alla sua capacità di non interagire con il contenuto, mantenendo inalterati sapore e qualità. Inoltre, il vetro è completamente riciclabile e non rilascia sostanze chimiche nel prodotto, un fattore cruciale per la salute del consumatore e la qualità del prodotto finale. Piatto sottolinea che, sebbene ci siano esperimenti e tentativi di introdurre alternative ecologiche, il vetro rimane, al momento, la scelta più sicura ed efficace.
Innovazione e sostenibilità
Il settore dell’imballaggio sta attraversando un periodo di trasformazione, guidato da un interesse crescente verso pratiche sostenibili. Secondo Piatto, le imprese stanno iniziando a concentrarsi non solo sulla riduzione delle dimensioni degli imballaggi, ma anche sull’uso di materiali riciclati e sulla progettazione di packaging più facilmente riciclabili. Una delle tendenze emergenti è quella di ridurre l’impatto ambientale lungo tutta la filiera produttiva, utilizzando metodi di ecodesign che prevedono la minimizzazione degli sprechi e una maggiore efficienza.
Recentemente, una ricerca condotta dall’Università IUAV di Venezia ha mappato i packaging designer italiani, rivelando che molti di loro basano le loro scelte su intuizioni personali piuttosto che su metodi scientifici. Questo mette in evidenza un’opportunità significativa per migliorare la formazione e le tecniche di progettazione nel settore, integrando la sostenibilità e l’innovazione in modo più sistematico.
La ricerca di soluzioni alternative
Sebbene il vetro rimanga la scelta migliore per il vino e l’olio EVO, la ricerca continua a esplorare materiali innovativi. La bioplastica compostabile, sebbene non ancora pronta per questi prodotti, potrebbe in futuro offrire alternative più sostenibili. Attualmente, viene utilizzata per imballaggi secondari, ma la speranza è che con ulteriori sviluppi tecnologici, si possano trovare soluzioni che garantiscano la stessa protezione e durata del vetro.
L’industria è in continua evoluzione, e la sfida di conciliare innovazione e sostenibilità richiede impegno e collaborazione tra tutti gli attori della filiera, dai produttori ai consumatori. La consapevolezza crescente riguardo all’importanza di pratiche sostenibili potrebbe spingere verso un futuro dove anche il vino e l’olio EVO possano beneficiare di imballaggi innovativi e rispettosi dell’ambiente, senza compromettere la qualità del prodotto finale.