Se siete amanti del vino o del mondo enologico, avrete sicuramente sentito parlare dei Tre Bicchieri del Gambero Rosso.
Un’espressione entrata ormai stabilmente nel vocabolario di chi frequenta questo settore e che si sente pronunciare spesso quando si parla di vini di qualità.
Ma cosa indica precisamente? Proviamo a fare chiarezza.
Cos’è il Gambero Rosso
Per capire cosa siano i Tre Bicchieri del Gambero Rosso bisogna prima sapere cosa sia il Gambero Rosso.
Si tratta di una nota casa editrice italiana, operante nel settore dell’enogastronomia, dove si è affermata come una vera e propria autorità nel corso degli anni, attraverso la pubblicazione di guide prestigiose e la produzione di riviste periodiche, trasmissioni televisive, news pubblicate sul web e lezioni video o in presenza.
Il fondatore e primo direttore è stato Stefano Bonilli nel 1986 a Roma, in collaborazione con Daniele Cernilli.
Due giornalisti enogastronomici che crearono inizialmente Gambero Rosso come supplemento di meno di dieci pagine all’interno del quotidiano Il Manifesto, nel quale recensire ristoranti, vini e piatti.
Il nome richiamerebbe quello dell’osteria presente nel capolavoro di Carlo Collodi, “Le avventure di Pinocchio”, nella quale il Gatto e la Volpe ingannano il burattino e lo costringono a pagare il conto del cibo consumato.
La Guida Vini d’Italia
Nel 1987 Gambero Rosso crea la prima edizione della Guida Vini d’Italia, la quale riesce ad affermarsi in poco tempo come una delle più importanti guide enologiche del Paese.
È proprio in questa guida che si inizia a parlare dei Tre Bicchieri, usati come metro per giudicare i vini presi in considerazione dagli esperti.
Un modello analogo a quello che verrà proposto anche con l’altra grande guida a marchio Gambero Rosso, ovvero Ristoranti d’Italia, creata nel 1990 e ancora oggi punto di riferimento per il settore gastronomico del Belpaese.
Gambero Rosso attualmente è, infatti, il principale esponente dell’editoria gastronomica italiana, nonché un marchio di garanzia per quanto riguarda l’eccellenza del mangiare e del bere nella nostra Nazione.
I Tre Bicchieri
Ogni anno la Guida Vini d’Italia racchiude al suo interno un lungo elenco di cantine, produttori e viticoltori capaci di dar vita a grandi vini italiani, premiati per la loro qualità.
Come? Attraverso un sistema di punteggio che si basa sull’assegnazione a ciascun vino di un determinato numero di “bicchieri”, con un massimo di tre.
Da qui, la definizione Tre Bicchieri, corrispondente al riconoscimento più ambito.
Un sistema ideato direttamente da Daniele Cernilli e da lui stesso spiegato in passato:
“Con una bottiglia si riescono a servire sei bicchieri di vino, in media, ed è molto triste, oltre che poco salubre, bersela da soli. Una bottiglia si beve almeno in due persone e, se il vino è molto buono, allora si finisce. Si bevono così tre bicchieri a testa. Per questo, abbiamo deciso che i vini migliori dovessero avere il punteggio di tre bicchieri, due quelli un po’ meno buoni, uno quelli che vale la pena almeno provare e nessuno quelli che ci convincevano poco”.
Un simbolo di condivisione, dunque, oltre che di qualità. I Tre Bicchieri spettano soltanto ai vini migliori.
Il compito di determinare a chi è riservato tale onore spetta a una giuria di 60 esperti, chiamati ogni anno a una degustazione cieca dei diversi vini.