Il Wine Report di Nomisma segnala un calo del 3% sul consumo di vino al ristorante. Cosa ordinano maggiormente le persone?
Il mercato del vino sembra aver subito un colpo doloroso e a dirlo è il Wine Report di Nomisma, in collaborazione con NIQ- NielsenIQ. Infatti, parrebbe esserci un calo di fatturato sostanzioso, pari al 3%, per quanto riguarda il vino servito, e quindi venduto, nei ristoranti.
Ma le persone bevono meno o semplicemente ricercano altro da bere? Magari un buon drink creato a regola d’arte per accompagnare i diversi piatti? Scopriamolo insieme.
I più giovani sembrano prediligere l’arte della mixology e a voler assaggiare nuove combinazioni di gusto all’interno dei loro drink raffinati, preferendo rinunciare ad un bicchiere di vino al ristorante per potersi godere un drink dopo cena.
Il prezzo del vino in una situazione economica problematica come quella attuale potrebbe essere un altro deterrente importante. Infatti, a fronte della spesa di una cena fuori porta, molti consumatori potrebbero essere spinti a risparmiare sulla bibita piuttosto che sulla qualità dei piatti che mangiano. Ecco, quindi, che per mangiare meglio e comodamente seduti ad un tavolo del ristorante si preferisce bere dell’acqua o delle bevande analcoliche.
I vini che risultano i più bevuti al ristorante non sono più i rossi ma i bianchi a minor contenuto alcolico, soprattutto per quanto riguarda le nuove generazioni, che sembrano sempre meno interessate alla purezza del vino e tendono invece a berlo miscelato o a prediligere una buona birra artigianale.
Un altro aspetto da considerare è che in questo momento va per la maggiore la vendita a calice e non più a bottiglia, altro fattore che contribuisce, in larga misura, a quel decremento di fatturato del 3% riportato dal report.
Ecco le parole di Luciano Monosilio, responsabile del ristorante romano Luciano Cucina Italiana, che fanno riflettere sul cambio di abitudini degli italiani:
“Noi ordiniamo abbastanza vino e vendiamo soprattutto quelli di fascia medio bassa, intendo a livello di prezzo, che va dai 30 ai 45 euro. E facciamo molta mescita, soprattutto a pranzo. Almeno un calice di vino ogni due clienti. Comunque gli italiani bevono molto meno e stanno molto attenti al prezzo, è quello che influenza la scelta e non la tipologia di vino.”
Pare che 6 italiani su 10 preferiscano bere birra al ristorante piuttosto che il vino. Tanto che la birra è diventata la bevanda più bevuta subito dopo l’acqua.
Questo perché ormai la birra riesce a soddisfare anche i palati più esigenti con le sue sfumature di gusto, la possibilità di sceglierla più o meno alcolica, artigianale secca o con retrogusto fruttato. Insomma, anche la birra sta diventando ricercata, ma rimane comunque più economica rispetto al vino perciò, oltre ad essere un’ottima accompagnatrice di piatti, stringe anche l’occhio al portafoglio dei clienti.
Dopo la birra, tra le bevande analcoliche più chieste al ristorante, troviamo anche l’intramontabile Coca Cola che rientra da anni nella classifica delle bevande più bevute a livello globale.
Il vino sta morendo? Assolutamente no. Ma questo calo del 3% dovrebbe indurre a cercare delle soluzioni più attuali e più adeguate alle necessità e alle disponibilità dei consumatori di oggi, cercando di andare in contro alle esigenze soprattutto dei più giovani.
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