Vino analcolico: come si ottiene e l’esempio dello Spumante Zero

Praticamente in quasi tutto il mondo è assolutamente normale trovare il vino analcolico, sia nella ristorazione che nei supermercati, e il trend è in continua crescita nonostante si tratti di un prodotto con caratteristiche diverse rispetto al vino tradizionale.

L’assenza di un disciplinare che regoli questi prodotti si ripercuote sul consumatore finale, che risulta scarsamente informato su ciò che sta bevendo.

Com’è un vino analcolico?

Il vino analcolico è una bevanda ottenuta dalla dealcolazione totale di un vino normalmente vinificato. A differenza di mosti non fermentati, che sono ben altra cosa perché senza fermentazione non sono mai diventati vino, e tanto meno un vino analcolico.

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Immagine | unsplash @danmeyers – vinamundi.it

Un prodotto dealcolato non conserva la stessa struttura, densità e odore, perché sono caratteristiche proprie dell’alcol. Dunque per ovviare a queste lacune, sul mercato si trovano prodotti che mascherano sapori e odori grazie ad aromi sintetici, oppure fatti mediante l’utilizzo di conservanti chimici che, per sterilizzare il prodotto, lasciano tracce di alcol nella bottiglia – in un range di 0,1-0,5% di volume -.

I vini analcolici dunque non contengono aromi – anche se molti, come lo spumante Zero di Anna Spinato e altri vini spagnoli e francesi hanno delle profumazioni – non contengono conservanti, sono prodotti con il metodo di dealcolazione innovativo che preserva l’acqua vegetale presente nel vino di partenza, possono essere consumati tranquillamente in gravidanza, certificati Halal – idonei al consumo per persone di fede islamica -, prodotti da azienda italiana in Italia con uve provenienti da vigneti italiani (quindi contribuiscono a mantenere il lavoro e le aziende italiane)

Tra l’altro, in occasione della spring edition di Mundus Vini 2023, per la prima volta nella storia di un concorso enologico internazionale, i vini analcolici si sono presentati in massa e hanno anche conquistato una serie di medaglie.

Lo Spumante Zero premiato a Mundus Vini

L’unica italiana è stata d’oroassegnata allo Spumante Zero della cantina Anna Spinato di Ponte di Piave, in provincia di Treviso.

Spumante Zero dell'azienda agricola Anna Spinato
Foto | Anna Spinato https://www.spinato.it/ – Vinamundi.it

Mundus Vini ha visto gareggiare in Germania, a fine febbraio, ben 187 vini senza alcol provenienti da diversi Paesi europei e di questi, 21 hanno ottenuto la medaglia d’oro e 54 la medaglia d’argento.

“La qualità è migliorata su tutta la linea – riferiscono gli organizzatori di Meininger Verlag GmbH – e numerosi vini risultano più che raccomandabili nel segmento dei vini senza alcol, con alcune etichette in grado di portare una qualità eccezionale nel calice”.

“Abbiamo chiamato il nostro spumante Zero non solo perché è senza alcol – commenta Roberto Spinato, ultima generazione della cantina Anna Spinato – ma anche perché lo consideriamo un punto di inizio. Sull’etichetta c’è un punto che può essere interpretato come un pianeta, attorno al quale ne orbitano altri”.

“Una volta in bottiglia – continua il produttore trevigiano – aggiungiamo anidride carbonica perché procedere a una rifermentazione – come al contrario avviene per i comuni spumanti – comporterebbe lo sviluppo di alcol. Viene anche addizionato di acqua distillata pura per smorzare la dolcezza naturale del mosto. Il risultato è uno spumante dal corredo fruttato, adatto a qualsiasi occasione di consumo”.

Parlando in dettaglio di Zero, al calice è color giallo-verdolino delicato, al naso si presenta intenso, marcamente fruttato con note di Nashi, banana, fragola, papaya, ananas, albicocca e rosa gialla. Il sorso è brioso, spensierato e giovanile, morbido e zuccherino con una buona acidità, con un finale di tutta frutta. È ottimo in abbinamento con la frutta e dolci.

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