Si sa, il vino non andrebbe acquistato al supermercato perché la scelta sugli scaffali pare fintamente ampia e vengono propinati vini industriali le cui uniche qualità sono quella di presentare un prezzo basso e un packaging accettabile.
È sempre meglio comprare le bottiglie dai produttori, dai vignaioli per conoscerli e portarvi a casa le etichette che più vi hanno convinto, ma se ciò è infattibile perché si ha un’urgenza scegliete un’enoteca e andateci spesso, così il gestore saprà sempre meglio che cosa amate.
Se entrambe le opzioni precedenti sono infattibili, non vi resta a questo punto di entrare in un supermercato. Qui possiamo darvi dei consigli per poter scovare il vino migliore tra gli scaffali.
Prima regola d’oro non comprate un vino che costi meno di 5 Euro sullo scaffale, poiché è un impossibile che una bottiglia da 75 cl possa essere pagata di meno ed essere anche buona, o realizzata con minimi standard di qualità. Considerate almeno un range da 6-7 Euro di vino.
Altro consiglio è leggere la controetichetta: imbottigliato all’origine da, prodotto e imbottigliato da, imbottigliato all’origine dalla cantina sociale, tutte espressioni che possono essere completate dalla dicitura integralmente prodotto a condizione che il vino sia ottenuto da uve raccolte esclusivamente in vigneti di pertinenza dell’azienda e vinificate nella stessa.
Tutto ciò è molto utile perché ci dice se quel vino è frutto di una filiera controllata da una sola azienda, poiché solitamente uve, vino e imbottigliamento sono in mano a un’unica cantina.
Inoltre attenzione alle sigle incomprensibili, non si sceglie il vino imbottigliato da ICQRF con il codice che segue, che è quello del registro carico e scarico attribuito dall’Ispettorato Centrale Qualità e Repressione Frodi e deve essere accompagnato da un riferimento allo Stato di appartenenza (IT o ITALIA)
Di solito dietro questa sigla ci sono i grandi commercianti imbottigliatori che realizzano numeri immensi di bottiglie miscelando partite differenti. In questo caso la qualità è molto difficile da trovare.
Bisogna fare affidamento su DOC e DOCG (DOP) e, in misura minore, sulle IGT (IGP), scartare quindi i vini senza una di queste tre categorie.
Sullo scaffale del supermercato è una garanzia ulteriore che vi viene data, poiché almeno potreste sapere da dove arrivano le uve e solitamente per le denominazioni di origine il valore delle stesse è leggermente più alto.
In questo caso però fate attenzione che il vino sia stato imbottigliato nella zona della DOC e DOCG, perché esistono purtroppo delle eccezioni.
Un esempio che può essere d’aiuto è la DOC Sicilia che dà la facoltà di imbottigliamento anche fuori regione e quindi se leggete che il Nero d’Avola porta come provincia di imbottigliamento Verona, Cuneo, Asti, ecc… non acquistatela. Sulle Igt un 15% del contenuto della bottiglia può essere fatto con vino acquistato da fuori regione, non proprio un segnale di grande cura e tracciabilità.
Altro suggerimento è acquistare vino locale per sostenere aziende della propria zona o regione, però attenzione: la vicinanza a una zona vitivinicola più o meno vocata non giustifica un prezzo troppo abbordabile.
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