Il panorama mondiale del vino nel 2024 si presenta caratterizzato da un’andamento altalenante, come evidenziato dal Wine Monitor di Nomisma. I dati mostrano che le importazioni di vino a livello globale si sono mosse in modo disomogeneo, senza seguire una chiara tendenza univoca. Mentre alcuni mercati hanno registrato significative crescite, come quello cinese (+38%), altri hanno invece subito flessioni, come Germania e Francia, che hanno visto una contrazione della domanda. Questo scenario complesso ha reso il bilancio per l’Italia un mix di luci e ombre, con performance brillanti in alcune aree e difficoltà in altre.
Cina: il ritorno dell’Australia traina il mercato
Uno dei fenomeni più rilevanti del 2024 è stato il ritorno del vino australiano sul mercato cinese, dopo anni di difficoltà dovute ai dazi imposti dal governo cinese. Questa ripresa ha contribuito in modo significativo al +38% delle importazioni di vino in Cina, rendendo il paese uno dei mercati più dinamici a livello globale. Tuttavia, il ritorno dell’Australia ha avuto ripercussioni negative per altri fornitori, tra cui l’Italia, che ha registrato un calo del 10% nelle esportazioni verso questo mercato cruciale. La Cina, che rappresentava un importante sbocco per il vino italiano, ha visto cambiare le sue preferenze, in parte a causa della competitività dei vini australiani e della rinnovata attenzione dei consumatori verso prodotti più economici.
Usa: stabilità con buone prospettive per gli spumanti italiani
Negli Stati Uniti, il mercato del vino ha mostrato segni di stabilità nel 2024, con un incremento dell’1,6% a valore per le importazioni di vino, senza variazioni significative nei volumi. Per l’Italia, questo mercato continua a rappresentare un’importante opportunità di crescita, soprattutto nel segmento degli spumanti, dove si è registrato un aumento del valore del 11%. Al contrario, la Francia ha visto una flessione del 7% nel segmento degli sparkling, con lo Champagne che ha sofferto maggiormente. Questo trend positivo per gli spumanti italiani è sostenuto dalla crescente domanda di vini frizzanti e spumanti di alta qualità, che riescono a conquistare il palato dei consumatori americani.
Brasile e Canada: due trend opposti
Il Brasile è emerso come un mercato in crescita per il vino, con un incremento del 12% delle importazioni, favorito principalmente dagli acquisti di vino da Cile e Argentina. Tuttavia, anche l’Italia ha registrato una buona performance, con un incremento del 13%. Questo è un dato significativo, considerando che il Brasile è un mercato chiave per l’espansione internazionale del vino italiano.
Dall’altra parte, il Canada presenta un quadro stagnante, con importazioni che si mantengono sugli stessi livelli del 2023. Nonostante ciò, il vino italiano ha registrato una lieve crescita dell’1,3%, risultando in controtendenza rispetto al calo generale. Questo suggerisce una resilienza del marchio italiano, che continua a mantenere una certa attrattiva anche in mercati più difficili.
Giappone e Corea del Sud: mercati in difficoltà
L’Asia orientale ha mostrato segnali di debolezza nel 2024, con il Giappone che ha visto le importazioni di vino scendere del 8% a valore. In questo contesto, l’Italia è riuscita a limitare le perdite, con una flessione contenuta allo 0,7%. Tuttavia, la Corea del Sud ha registrato un calo più marcato, con una diminuzione del 9% delle importazioni di vino, e il vino italiano ha subito un decremento del 10%. Questi risultati evidenziano la complessità e le sfide che il mercato asiatico sta affrontando, tra cui la concorrenza crescente di produttori locali e l’evoluzione delle preferenze dei consumatori.
Germania: recessione e contrazione della domanda di vino
La Germania, un mercato tradizionalmente solido per il vino, ha risentito della crisi economica, portando a una contrazione della domanda. Nel 2024, le importazioni di vino sono diminuite del 9% a valore, con effetti diretti anche sull’Italia, che ha registrato una perdita di pari entità. Questa situazione riflette un cambiamento nelle abitudini di consumo, con i tedeschi che sembrano adottare un approccio più cauto alla spesa, influenzato dall’incertezza economica e dall’inflazione.
L’andamento del mercato del vino nel 2024 mette in evidenza la crescente complessità degli scenari globali. Da un lato, la Cina sta mostrando una forte ripresa, ma i benefici sembrano concentrati presso produttori come l’Australia. Dall’altro, gli Stati Uniti mostrano segni di crescita, con gli spumanti italiani che si affermano sempre più. Tuttavia, mercati chiave come Germania, Giappone e Corea del Sud stanno affrontando difficoltà significative. Con l’incertezza che caratterizza il 2025, il settore del vino dovrà affrontare nuove sfide, tra cui l’evoluzione delle politiche sui dazi, la domanda nei mercati emergenti e le strategie di posizionamento delle diverse categorie di vino. La capacità di adattarsi a queste dinamiche sarà cruciale per il futuro del vino italiano e non solo.