L’enoturismo in Italia sta vivendo un momento di straordinaria crescita e rappresenta un importante motore economico, contribuendo al Prodotto Interno Lordo nazionale con oltre 40 miliardi di euro. Questo settore attrae circa 14,8 milioni di turisti enogastronomici, che costituiscono il 72% del totale dei visitatori nel Paese. Le statistiche evidenziano un aumento significativo nel numero di visitatori delle cantine e dei luoghi di produzione vinicola, passando dal 60% nel 2021 al 77% nel 2023. Le cantine si confermano come mete privilegiate, con il 40% dei viaggiatori italiani che afferma di aver visitato almeno una cantina durante i loro ultimi viaggi, un incremento significativo rispetto al 32% del 2022 e al 29% del 2021.
L’importanza del vino nell’enoturismo
Secondo il “Rapporto sul Turismo Enogastronomico Italiano 2025” di Roberta Garibaldi, il vino è l’icona enogastronomica italiana più apprezzata, con il 38,1% delle preferenze. La visita a cantine con degustazione di vini è considerata l’esperienza più memorabile dai viaggiatori italiani, con un 26% che la sceglie come tale. Federico Bricolo, presidente di Veronafiere, ha sottolineato quanto sia cruciale investire in questo settore, evidenziando come l’Italia possa ancora migliorare per attrarre turisti. “L’obiettivo è dare maggior forza a questo aspetto del mondo vinicolo”, ha dichiarato Bricolo, enfatizzando l’importanza di un approccio a 360 gradi all’enoturismo, che va oltre la semplice degustazione.
La figura dell’hospitality manager e le opportunità di investimento
La fiera Vinitaly Tourism ha messo in evidenza il ruolo fondamentale dell’hospitality manager, professionista che gestisce le visite e cura l’accoglienza, assicurando che l’esperienza del visitatore sia memorabile. Luca Castegnetti, di Studio Impresa, ha spiegato che molte aziende agricole che desiderano avviare un progetto enoturistico devono farlo all’interno di un’azienda già esistente. Inoltre, ha delineato come reperire fondi tramite il Programma di sviluppo rurale (PSR) e l’Organizzazione comune di mercato (OCM).
Il costo medio di una visita a una cantina è stimato intorno ai 40 euro, e con un investimento iniziale di 100.000 euro, è possibile recuperare l’investimento in 3-5 anni. Se l’investimento sale a 600.000 euro, il tempo di recupero si allunga a 6 anni. Questi dati dimostrano la sostenibilità di progetti enoturistici ben pianificati.
L’importanza del marketing e dell’esperienza del cliente
Stefano Tulli, cofondatore di Winedering, ha sottolineato l’importanza di avere un sito web ben funzionante e di garantire un’accoglienza calorosa. “Il viaggiatore non ricorderà il vino che ha assaggiato, ma l’esperienza che ha vissuto”, ha affermato, evidenziando la necessità di personalizzare l’esperienza in base al cliente. Il marketing gioca un ruolo cruciale in questo contesto. Denis Seghetti, cofondatore di Winedering, ha messo in evidenza l’importanza di strumenti come Google e i social media, oltre al potere del passaparola.
Filippo Galanti, fondatore di Divinea, ha avvertito che una semplice visita in cantina con degustazione è spesso insoddisfacente. La vera opportunità risiede nel pacchetto visita e vendita diretta, con la fidelizzazione del cliente che rappresenta la chiave per aumentare il fatturato. “Fidelizzare un visitatore ogni dieci consente di aumentare le vendite dirette di circa il 30%“, ha concluso.
In sintesi, l’enoturismo in Italia non è solo un settore in crescita, ma rappresenta anche un’opportunità per valorizzare il patrimonio culturale e gastronomico del Paese, attirando un pubblico sempre più vasto e diversificato, pronto a vivere esperienze uniche e memorabili.