Vinitaly 2023 si prepara ad aprire le proprie porte a tutti gli appassionati dell’enogastronomia italiana, promettendo di confermarsi ancora una volta la fiera del settore più grande d’Italia.
L’evento verrà inaugurato il 2 aprile e avrà luogo a Veronafiere fino al 5 aprile, dove gli esperti dell’enologia sono pronti ad accogliere un pubblico che si preannuncia numeroso.
Vinitaly è, infatti, un marchio affermato nel panorama italiano e ogni suo evento è sinonimo di successo.
Oltre 4000 aziende presenti all’evento
Quella che si terrà a Verona quest’anno sarà l’edizione numero 55 del Vinitaly, salone internazionale dei vini e dei distillati che annualmente viene ospitato nella città veneta dal 1967.
Già oltre 4000 sono le aziende che hanno dato la propria adesione al progetto e che si ritroveranno, dunque, a esporre i propri prodotti durante le quattro giornate che compongono l’edizione 2023 di Vinitaly.
A queste, si devono poi aggiungere i mille top buyer stranieri, provenienti da 68 Paesi diversi, anche loro presenti in Fiera a Verona.
Oltre 100.000 i metri quadrati di superficie espositiva che Veronafiere metterà a disposizione dell’evento, con i padiglioni e le tensostrutture preparati per l’occasione che ospiteranno anche altre due fiere professionali dal 2 al 5 aprile, ovvero l’Enolitech e il Sol&Agrifood.
Un insieme di appuntamenti in contemporanea che porteranno così a oltre 4400 le aziende coinvolte, offrendo a ogni singolo visitatore tante opzioni tra cui scegliere.
Una fiera internazionale
Oltre che numerose eccellenze del made in Italy, Vinitaly 2023 ospiterà tra i propri spazi espositivi anche migliaia di top buyer provenienti da tutto il Mondo.
Molti di questi arriveranno da Stati Uniti d’America e Canada, Paesi con i quali l’Italia è riuscita a tessere forti rapporti commerciali nel settore del vino in questi anni.
Grande attenzione sarà riservata, però, anche ai Paesi asiatici, con la Cina che dovrebbe presentare a Verona oltre 130 top buyer, seguita poi dal Giappone, dalla Corea del Sud, da Hong Kong e Singapore.
Uno degli obiettivi di Vinitaly 2023 sarà, infatti, quello di porre l’accento sull’importanza dell’export per il settore vinicolo italiano, sia attraverso il consolidamento dei rapporti commerciali già in essere che attraverso la ricerca di nuovi mercati.
E quale luogo migliore se non Vinitaly per fare tutto ciò?
A ribadirlo è stato anche Federico Bricolo, presidente di Veronafiere S.p.a:
“Sarà un Vinitaly di servizio e sempre più funzionale alle esigenze delle aziende. Un’evoluzione prevista dal piano industriale, con l’obiettivo di potenziare ulteriormente l’identità e la centralità della manifestazione, oggi riconosciuta quale brand in grado di trainare la promozione del vino italiano a livello internazionale”.
Una grande mano arriverà poi anche dall’Agenzia ICE, la quale porterà a Verona 400 operatori esteri, provenienti da 43 Paesi differenti, come sottolineato dal presidente della stessa agenzia, Matteo Zoppas:
“Stati Uniti, Germania e Regno Unito sono i tre player che da soli assorbono oltre metà del nostro export vinicolo. All’estero non c’è ristorante importante che non abbia in carta almeno un’etichetta italiana”.
Un settore in salute
Vinitaly 2023 sarà anche l’occasione perfetta per tastare il polso del settore vinicolo italiano, il quale appare comunque in salute, nonostante le tante difficoltà che si è trovato a dover affrontare negli ultimi anni.
Pandemia, crisi energetica, rincaro dei prezzi, non hanno di certo aiutato il mondo del vino, il quale, nonostante tutto, sembra essere riuscito a trovare il modo per non perdere appeal.
A dimostrarlo sono i numeri.
A Vinitaly 2023, il comparto vinicolo italiano si presenta, infatti, con 31,3 miliardi di euro di fatturato, 530.000 aziende, 870.000 addetti ai lavori e 7,9 miliardi di euro di export.
Il vino, per la prima volta, è diventato addirittura il primo prodotto italiano per vendite al Mondo nel settore agroalimentare.
Un successo che deriva dall’alta qualità dei prodotti immessi sul mercato, i quali sono molto apprezzati anche in Italia.
Nel Belpaese sono, infatti, 29,4 i milioni di persone che acquistano vino, ovvero il 55% della popolazione (il 42% dei quali ne fa un uso quotidiano), come indicato dall’Osservatorio UIV-Vinitaly e Prometeia.