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Il vino

Vini siciliani, ecco alcuni da provare nell’estate 2024

L’estate è il momento ideale per apprezzare vini freschi, aromatici e vivaci. La Sicilia, con il suo clima mediterraneo e la sua ricca tradizione vinicola, offre una vasta gamma di scelte.

E no, non tratteremo solo di bianchi: anche alcuni rossi, se serviti alla giusta temperatura – ricordiamo, non ambiente! – possono sorprendere piacevolmente abbinati a piatti di pesce. Ecco allora la selezione di alcuni vini da gustare durante i caldi mesi estivi.

Vini siciliani, quali assaggiare nell’estate 2024

Partiamo con l’Extra Brut 2016 dell’azienda agricola Murgo: dal 1990 la famiglia Scammacca del Murgo produce spumanti sull’Etna e questo Extra Brut 2016 da Nerello Mascalese rappresenta uno degli spumanti più significativi dell’intera isola. Grande finezza nel calice e grande piacevolezza al gusto sono frutto del lavoro di Murgo. L’enologo è Vito Giovinco.

Una famiglia con un secolo di storia e una passione per i vini bianchi: il Grillo Bianco Maggiore nasce da una vigna situata nella Riserva dello Stagnone di Marsala. La famiglia Vesco coltiva viti, grano e ulivi in tre diverse località della Sicilia occidentale, tra Alcamo, Marsala e Pantelleria, tutte nella provincia di Trapani. Il vino bianco di Rallo emana profumi di agrumi, pompelmo e, soprattutto, richiama l’estate. Il nome Bianco Maggiore si ispira a un uccello della famiglia degli aironi che trascorre l’inverno nella Riserva dello Stagnone.

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Graci rappresenta una delle realtà più vivaci dell’Etna e il suo Carricante, originario della vigna in contrada Muganazzi (frazione di Passopisciaro) sul versante nord del vulcano a 700 metri di altitudine, dimostra nuovamente le potenzialità del territorio etneo. Il vino, affinato in acciaio e grandi botti di rovere, promette di diventare ancora più delizioso con il passare degli anni.

L’azienda Serra Ferdinandea, nata dalla collaborazione tra le famiglie Planeta dalla Sicilia e Oddo dalla Francia, unisce passione e competenza dall’isola fino oltre confine. Il Rosato 2023, realizzato con il vitigno Nero d’Avola, viene coltivato seguendo i principi dell’agricoltura biodinamica, valorizzando la purezza e la pulizia del frutto.

La lavorazione in cantina rispetta pienamente l’integrità del frutto, garantendo una bevibilità eccellente. I vigneti di Serra Ferdinandea sono situati a Sambuca di Sicilia, mentre la cantina si trova a Menfi.

Negli anni ‘90, Carmelino Virlinzi convinse i suoi fratelli ad acquistare una proprietà che Oreste successivamente riportò alla sua vocazione originaria: la produzione di vino. La Tenuta Ferrata, situata tra noccioleti, querce e castagni ai piedi del Vulcano Etna, Patrimonio dell’Umanità, produce un vino di qualità eccellente.

Il cru, ottenuto dalle migliori uve di Carricante provenienti dai vigneti ad alberello delle Contrade Moscamento e Fossa San Marco, evoca profumi di agrumi, vaniglia e mandorla. Dalla vendemmia del 2023, l’enologo è il giovane e talentuoso Alessandro Serughetti.

Fondata nel 2021, Tenuta del Vallone Rosso si trova sul versante sud-ovest del vulcano Etna. Gianluca Furnari, con i suoi tre ettari di vigneti ad alberello nelle Contrade Vallone Rosso e Montalto, produce un bianco e un rosso etneo. L’Etna Rosso, composto all’80% da Nerello Mascalese, 10% da Nerello Cappuccio e 10% da Alicante, è particolarmente apprezzabile se servito leggermente fresco anche in estate.

I vigneti di Feudo Arancio coprono seicento ettari lungo le coste meridionali siciliane, nelle tenute di Acate e Sambuca di Sicilia. Da quest’ultima proviene un Nero d’Avola moderno e generoso. Con un colore rosso rubino, questo vino ha profumi di frutti rossi e note di eucalipto. Fresco e succoso, ha una grande bevibilità.

I vigneti di Feudi del Pisciotto, situati tra Caltagirone e Piazza Armerina, coprono 50 ettari ai margini della Riserva Naturale Sughereta di Niscemi, vicino al mare. Il Cerasuolo di Vittoria DOCG, composto al 60% da Frappato e al 40% da Nero d’Avola, è elegante e stiloso, come rappresentato dall’etichetta disegnata da Giambattista Valli, riflettendo le massime espressioni delle varietà locali.

Infine citiamo il Ceuso, nato negli anni ‘90 grazie all’illustre enologo Giacomo Tachis, è un importante rosso da invecchiamento, frutto di un blend di Nero d’Avola, Cabernet Sauvignon e Merlot.

La famiglia Tonnino ha riportato in vita questa etichetta, aggiungendola alla propria carta dei vini dopo aver acquisito anche il bel baglio ad Alcamo. Questo rappresenta un nuovo capitolo nel ricco libro della viticoltura siciliana.

Giulia De Sanctis

Laureata in Comunicazione e Valorizzazione del Patrimonio Artistico Contemporaneo, collaboro attivamente con riviste e testate web del settore culturale, enogastronomico, tempo libero e attualità.

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