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Il vino

Vini indiani, quali sono i migliori da provare almeno una volta?

Siete appassionati di cucina indiana e spesso non sapete cosa bere in abbinamento? Oltre a un buon tè caldo speziato, al lassi – bevanda indiana a base di yogurt – e alla birra, prossima volta che gusterete dei piatti indiani potreste avventurarvi in una degustazione di vini che arrivano direttamente dall’India.

Molti provengono dal Maharashtra, stato dell’India centro-occidentale nonché il terzo per estensione e secondo per popolazione, il più importante per la produzione vitivinicola.

Una modifica alla legislazione nazionale in materia vitivinicola avvenuta nel 2001 ha risvegliato interesse del mercato interno e un incremento della distribuzione. Vediamo insieme quali sono i vini indiani migliori da provare almeno una volta!

I migliori vini indiani da assaggiare almeno una volta nella vita

Sula Vineyards è la più antica, grande, visitata e famosa cantina dell’India, leader indiscussa del mercatocontrolla circa il 60% delle vendite di vino nazionale del Paese ed è l’azienda vitivinicola che ospita uno dei più importanti festival del vino indiano, ovvero il Sula Fest.

Nel 1996, Rajeev Samant ha piantato le prime uve da vino a Nashik, che oggi è la prima regione vinicola dell’India.

I vigneti di proprietà e in appalto di Sula ospitano alcune delle migliori uve dell’India e sono sede delle più recenti innovazioni e tecnologie nel campo della viticoltura.

Foto | Sula Vineyards https://sulavineyards.com/ – Vinamundi.it

I vini prodotti in India sono principalmente spumanti a base ChardonnayPinot noir, tra i vini tranquilli invece vengono utilizzate varietà europee vinificate in purezza oppure assemblate con vitigni autoctoni.

La vicinanza all’equatore e le stagioni di pioggia monsoniche non aiutano, ma il terreno argilloso e l’altezza di certi vigneti possono dare vendemmie di qualità. Al momento sono in produzione solo 4 mila ettari circa di vigne.

Due in particolare sono le regioni vitivinicole indiane: Nashik, nello stato di Maharashtra e Nandi Hills in Kamataka: la prima produce l’80% del vino indiano e ospita quasi la metà delle cantine che operano nel Paese – oltre 40 su 96 -.

La produzione annua di vino è di circa 25 milioni di litri, inclusi i vini fortificati – in genere però di bassa qualità -, che rappresentano un’ampia fetta del totale (circa il 45%). La pubblicità di alcol non è consentita in India, ma il mercato legato agli eventi, ai tour e al turismo come hotel, ristoranti, negozi di settore, sono il mezzo che sta facendo aumentare la notorietà e il consumo del vino.

Un vino degno di nota è il Sula Shiraz Cabernet, una miscela perfetta tra morbidezza e ricchezza terrosa, con sentori di ciliegie scure, pepe e sfumature di moka che rendono questo vino eccezionale.

Un vino dal colore rosso intenso tendente al viola. Al naso arrivano sentori di spezie e fumo, poi i frutti di bosco come la mora.

Al palato il gusto è di spezie, ciliegia matura e prugna, con note di pepe nero. Il corpo e i tannini sono morbidi. L’affinamento avviene in botti di rovere francese e americano.

Per il corpo e la buona acidità, questo vino è ottimo in abbinamento con il korma, piatto tipico a base di carne – pollo o agnello – e verdure brasate, arricchite con yogurt o panna e spezie. Perfetto anche con l’agnello cotto al tandoori e formaggi a pasta dura. (Se siete vegetariani, provatelo con il dahl, zuppa speziata a base di lenticchie).

Viriamo sul bianco: sempre di Sula c’è il Chenin Blanc, dal colore giallo paglierino con riflessi verdi. Un vino bianco rinfrescante e di facile beva, con un residuo zuccherino che gli conferisce una leggera dolcezza, sapientemente bilanciata dalla sua deliziosa acidità.

Al naso ha aromi che ricordano la mela cotogna, mentre al palato è fruttato, con sentori di frutta gialla tropicale; risulta leggermente dolce e ben equilibrato.

È ottimo con il Kukulhodi, piatto base di pollo aromatizzato con curry di spezie o con l’Uruannasi – dello Sri Lanka -, maiale con salsa agrodolce, ananas e pepe. Si sposa bene anche con piatti che contengono formaggi di capra e con il pesce. Provate questo vino bianco fruttato anche con i bocconcini di pollo tikka con salsa allo yogurt e menta.

Infine vi consigliamo c’è il Sula Zinfandel Roségeneroso, fruttato e giocoso, un vino rosato acceso, strutturato ed equilibrato, sostenuto da deliziose note di prugna e frutti di bosco.

Perfetto per le giornate estive, anche come aperitivo, che si abbina bene a insalateverdure crude. I più golosi, potranno gustarlo con un piatto di gamberi con salsa di cocco e spezie. Se siete vegetariani, abbinatelo, ben fresco, con il Baingan Bartha, piatto indiano a base di melanzane.

Giulia De Sanctis

Laureata in Comunicazione e Valorizzazione del Patrimonio Artistico Contemporaneo, collaboro attivamente con riviste e testate web del settore culturale, enogastronomico, tempo libero e attualità.

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