Vini di montagna, in Italia ce ne sono alcuni davvero particolari

Si parla spesso di viticoltura di montagna, che riguarda la coltivazione di viti in zone difficili e ad altitudini elevate: in Italia, grazie alla sua geografia variegata, ci sono diverse regioni dove si producono vini di montagna davvero affascinanti. Questi vini rappresentano un settore unico all’interno del mondo più ampio dei vini naturali e sono il risultato del duro lavoro di vignaioli coraggiosi. Scopriamoli insieme!

Vini di montagna: cosa sono e dove si producono

Ma che cosa si intende per vini di montagna? Questi, noti anche come vini estremi o eroici, vengono prodotti a quote elevate, su pendii ripidi e in condizioni climatiche difficili.

Il CERVIM (Centro di Ricerca, Studi, Salvaguardia, Coordinamento e Valorizzazione per la Viticoltura Montana), istituito nel 1987, si occupa di promuovere e proteggere gli interessi della viticoltura di montagna.

Vino di montagna, ecco come vengono prodotti
Vini di montagna, ecco come vengono prodotti | Cantina Aldeno https://www.cantinaaldeno.com/
Questi vini rappresentano un’arte enologica unica, ottenuti da uve coltivate in terreni impervi e a quote elevate. Caratterizzati da complessità aromatica e struttura, riflettono le particolari condizioni del territorio montano, come forti escursioni termiche e esposizione al sole.

Per produrre vini di montagna è essenziale che la zona presenti caratteristiche specifiche che sono:

  • orografia che rende impossibile la meccanizzazione
  • vigneti di dimensioni ridotte con terrazzamenti
  • aziende agricole di dimensioni ridotte, con produzione artigianale e una maggiore attenzione ai dettagli
  • investimenti economici per modernizzare la viticoltura
  • condizioni climatiche avverse tipiche delle aree montane
  • diverse varietà di uve che contribuiscono alla diversificazione dell’offerta di vini e alla creazione di prodotti unici che possano rappresentare il territorio
  • vigneti situati in zone paesaggistiche e turistiche

Sicuramente ciò che riveste un ruolo fondamentale nella produzione del vino è l’altitudine, poiché determina le caratteristiche sensoriali e qualitative.

Le vigne situate a diverse altitudini producono uve con profili aromatici unici, influenzati da fattori climatici, geologici e agronomici specifici.

Le regioni vitivinicole montane, con le loro altitudini elevate, offrono condizioni climatiche più fresche rispetto alle zone circostanti, dando ai vini di montagna una maggiore acidità, struttura e complessità aromatica.

Inoltre, l’altitudine regola l’intensità luminosa e la temperatura media, preservando la freschezza e l’equilibrio nel vino.

Gli agricoltori devono adottare pratiche colturali mirate per gestire le condizioni climatiche estreme e garantire una corretta maturazione delle uve.

Nonostante le sfide, molti produttori sono attratti dalle opportunità offerte dalle regioni montane, poiché l’altitudine conferisce ai loro vini un carattere distintivo e una personalità unica.

In conclusione, l’altitudine rappresenta un elemento cruciale nella produzione vinicola, arricchendo il terroir e contribuendo alla diversità del panorama vitivinicolo.

Pensando alla montagna inoltre, una delle prime cose che saltano alla mente è la neve e come questa possa influire negativamente sulle coltivazioni, anche se in questo caso non influisce direttamente sul prodotto finale ma svolge un ruolo importante per lo sviluppo dei vitigni perché:

  • agisce come riserva idrica, in quanto una volta sciolta va ad arricchire le riserve d’acqua dei terreni, da cui poi le radici si nutriranno.
  • ha un effetto sterilizzante sull’ambiente, determinando la morte di tanti parassiti della vite e degli insetti
  • evita il congelamento dei terreni in profondità

Come accennato, lungo tutta la Penisola Italiana si trovano zone viticole che si adattano perfettamente alle caratteristiche sopracitate, come la Sicilia, il Trentino-Alto Adige, la Valle d’Aosta, il Piemonte, la Liguria, l’Abruzzo, la Lombardia e la Calabria.

La Sicilia, terra baciata dal sole che offre anche territori montani ideali per la produzione di vini affascinanti, come il Lenza di Munti 720 slm Etna Bianco DOC 2022 di Nicosia: nasce da uve carricante e catarratto provenienti dai vigneti posti a 720 metri di altitudine.
Una criomacerazione di 24 ore precede la pressatura soffice e una lenta fermentazione in acciaio, seguita da 2 mesi di affinamento nei medesimi contenitori. Un bianco che esprime il carattere verticale e minerale del vulcano.
Giallo paglierino brillante e luminoso nel calice. Al naso le note di fiori di campo si fondono ai profumi di pompelmo e mela. Assaggio fresco e marcatamente sapido, di ottima struttura. È ottimo da abbinare al sashimi di salmone oppure a un fritto misto di pesce.
L’Alto Adige è un territorio invece fatto di contrasti, con vigne che si estendono da 200 metri fino a oltre 1000 metri di altitudine.
Gran parte della produzione rientra nella viticoltura eroica, con vitigni come il Müller Thurgau e il Sauvignon, che producono vini come l’Aristos Sauvignon Alto Adige DOC della cantina Valle Isarco, dalla nota erbacea molto intensa, aromatico, con sentore di ortica e uva spina. Al palato c’è fresca acidità, intenso e pieno.

La sua vinificazione avviene per pigiatura delicata dopo un breve tempo di contatto con le bucce, fermentazione a temperatura controllata in serbatoi di acciaio inox, nessuna fermentazione malolattica, 7 mesi di maturazione sulle fecce nobili.

Altro vino sempre dell’Alto Adige è il Sylvaner Alto Adige Valle d’Isarco DOC 2022 della cantina Hans Rottensteiner: un vino bianco fresco e fruttato, con note di agrumi ed erbe di montagna; dopo una cauta fermentazione a temperatura controllata di 20°C, il Sylvaner matura in serbatoi di acciaio per conservare la sua frutta e freschezza.

Infine, non si può che parlare della Valle d’Aosta, la quale ha una tradizione vitivinicola millenaria e offre piccole gemme d’eccellenza come il Torrette Superieur Valle d’Aosta DOC 2021, un vino dal colore rosso rubino che è ottenuto da tre vitigni diversi: Petit Rouge, FuminCornalin, provenienti da vigneti situati tra i 700 e i 900 metri.

Quello che si ottiene è un vino dai profumi complessi ed eleganti al naso di frutti rossi maturi accompagnati da quelli della viola e della liquirizia. Al palato risulta schietto e fragrante, con una morbidezza e freschezza ben amalgamate a formare una lunga trama dal retrogusto speziato.

La fermentazione è di 15-20 giorni a 8-10 °C, mentre l’affinamento avviene per il 5% in barrique francese con bâtonnage.

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