Ma che cosa si intende per vini di montagna? Questi, noti anche come vini estremi o eroici, vengono prodotti a quote elevate, su pendii ripidi e in condizioni climatiche difficili.
Il CERVIM (Centro di Ricerca, Studi, Salvaguardia, Coordinamento e Valorizzazione per la Viticoltura Montana), istituito nel 1987, si occupa di promuovere e proteggere gli interessi della viticoltura di montagna.
Per produrre vini di montagna è essenziale che la zona presenti caratteristiche specifiche che sono:
- orografia che rende impossibile la meccanizzazione
- vigneti di dimensioni ridotte con terrazzamenti
- aziende agricole di dimensioni ridotte, con produzione artigianale e una maggiore attenzione ai dettagli
- investimenti economici per modernizzare la viticoltura
- condizioni climatiche avverse tipiche delle aree montane
- diverse varietà di uve che contribuiscono alla diversificazione dell’offerta di vini e alla creazione di prodotti unici che possano rappresentare il territorio
- vigneti situati in zone paesaggistiche e turistiche
Sicuramente ciò che riveste un ruolo fondamentale nella produzione del vino è l’altitudine, poiché determina le caratteristiche sensoriali e qualitative.
Le vigne situate a diverse altitudini producono uve con profili aromatici unici, influenzati da fattori climatici, geologici e agronomici specifici.
Le regioni vitivinicole montane, con le loro altitudini elevate, offrono condizioni climatiche più fresche rispetto alle zone circostanti, dando ai vini di montagna una maggiore acidità, struttura e complessità aromatica.
Inoltre, l’altitudine regola l’intensità luminosa e la temperatura media, preservando la freschezza e l’equilibrio nel vino.
Gli agricoltori devono adottare pratiche colturali mirate per gestire le condizioni climatiche estreme e garantire una corretta maturazione delle uve.
Nonostante le sfide, molti produttori sono attratti dalle opportunità offerte dalle regioni montane, poiché l’altitudine conferisce ai loro vini un carattere distintivo e una personalità unica.
In conclusione, l’altitudine rappresenta un elemento cruciale nella produzione vinicola, arricchendo il terroir e contribuendo alla diversità del panorama vitivinicolo.
Pensando alla montagna inoltre, una delle prime cose che saltano alla mente è la neve e come questa possa influire negativamente sulle coltivazioni, anche se in questo caso non influisce direttamente sul prodotto finale ma svolge un ruolo importante per lo sviluppo dei vitigni perché:
- agisce come riserva idrica, in quanto una volta sciolta va ad arricchire le riserve d’acqua dei terreni, da cui poi le radici si nutriranno.
- ha un effetto sterilizzante sull’ambiente, determinando la morte di tanti parassiti della vite e degli insetti
- evita il congelamento dei terreni in profondità
Come accennato, lungo tutta la Penisola Italiana si trovano zone viticole che si adattano perfettamente alle caratteristiche sopracitate, come la Sicilia, il Trentino-Alto Adige, la Valle d’Aosta, il Piemonte, la Liguria, l’Abruzzo, la Lombardia e la Calabria.