Scopriamo l’evoluzione delle vigne urbane in Italia e le loro affascinanti ubicazioni
Le vigne urbane, un fenomeno in crescita che unisce la passione per il vino e l’amore per la natura con il contesto urbano, stanno guadagnando sempre più popolarità in Italia. Queste oasi verdi, nascoste tra l’asfalto e i grattacieli, rappresentano un’alternativa affascinante per coloro che desiderano godere dei benefici della viticoltura senza dover lasciare la città.
Le vigne urbane possono essere descritte come piccoli vigneti situati all’interno dei centri urbani, in particolare in aree metropolitane, o nelle loro immediate vicinanze. Questi spazi verdi sono solitamente realizzati su terreni precedentemente inutilizzati, come tetti di edifici, cortili, giardini pubblici o aree dismesse. La loro presenza crea un connubio armonioso tra la natura e l’ambiente urbano, offrendo agli abitanti delle città un luogo di relax e di scoperta.
In Italia le vigne urbane sono presenti in diverse città, permettendo agli amanti del vino e agli appassionati di botanica di immergersi in un’esperienza unica. Milano, ad esempio, ospita diverse vigne urbane distribuite in vari quartieri, come Porta Romana e Porta Nuova. Qui, tra palazzi moderni, si possono trovare vigne rigogliose che producono uve pregiate, dando vita a vini locali dal sapore autentico.
Anche Roma non è da meno, con le sue vigne urbane che si estendono tra i parchi e i giardini storici della città. Il Parco della Caffarella, situato all’interno dell’Appia Antica, ospita una vigna urbana dove gli appassionati possono partecipare a laboratori di vinificazione e degustazioni.
Napoli, con il suo clima mediterraneo, è un’altra città che ha abbracciato il concetto di vigne urbane. Tra vicoli e strade strette, si trovano vigneti incantevoli che producono vini pregiati, come il celebre Lacryma Christi, vino rientrante nella zona di produzione DOC Vesuvio.
Altre città italiane, come Torino, Firenze e Bologna, hanno seguito l’esempio, creando le proprie vigne urbane. Questi spazi verdi non solo contribuiscono alla bellezza delle città, ma anche alla salvaguardia del patrimonio vitivinicolo italiano, consentendo la produzione di vini locali di qualità, spesso realizzati con vitigni autoctoni.
Le vigne urbane non sono solo un luogo di produzione di vino, ma spesso diventano anche centri di educazione e sensibilizzazione ambientale. Molte di queste iniziative coinvolgono la comunità locale attraverso l’organizzazione di eventi, laboratori, visite guidate e corsi di formazione sulla viticoltura e la cultura del vino. In questo modo questi piccoli polmoni verdi promuovono la sostenibilità, la biodiversità e la consapevolezza dell’importanza della natura nelle città.
In Italia queste vigne si stanno diffondendo sempre di più, contribuendo alla valorizzazione del territorio e regalando ai cittadini un’esperienza enogastronomica senza pari.
Quindi, se vi trovate in una delle città menzionate, prendetevi del tempo per visitare una vigna urbana e lasciatevi stupire dalla bellezza di questo connubio tra vino e città.
Nata nel 2019, su iniziativa del produttore torinese Luca Balbiano, con l’intento di tutelare il patrimonio rurale, storico e paesaggistico rappresentato dalle vigne urbane, la Urban Vineyards Association (U.V.A.) è una rete internazionale che riunisce 11 associati in Italia e all’estero. La missione dell’associazione è quella di promuovere progetti di recupero storico e azioni di valorizzazione culturale, paesaggistica e turistica delle vigne urbane aderenti.
In Italia U.V.A. conta diverse vigne urbane: la Vigna della Regina di Torino è stata la prima a far parte dell’associazione, seguita dai filari di San Francesco della Vigna e dai vigneti ritrovati della Laguna di Venezia. Altre vigne urbane aderenti includono la Vigna di Castel di Pugna Senarum Vinea a Siena, la Vigna di Leonardo con i filari di Malvasia all’interno della casa degli Atellani a Milano (recuperata nel 2015 in occasione di Expo), la Vigna del Gallo presso l’Orto Botanico di Palermo e l’Etna Urban Winery di Catania.
Per quanto riguarda le vigne urbane estere, U.V.A. ha accolto nel suo network virtuoso la Clos Montmartre di Parigi, il Clos de Canuts a Lione e il Clos all’interno del Palais des Papes di Avignone, in Francia. Negli Stati Uniti, sono state incluse le vigne urbane di Rooftop Reds, situate sui tetti di Brooklyn a New York.
“Siamo un gruppo eterogeneo di persone, con esperienze di vita e di lavoro diverse e provenienti da luoghi anche molto lontani tra loro – afferma il presidente Balbiano -. E forse è proprio questa la nostra forza, che ci permette di confrontarci in un modo schietto e di mettere in circolo le nostre idee. La pandemia ha soltanto rallentato il percorso comune ma, per fortuna, non ha fermato i singoli progetti che sono cresciuti e si sono fatti sempre più affascinanti e ambiziosi. Ora è tempo di mettere tutto a sistema e creare insieme qualcosa di unico e meraviglioso come le vigne urbane che custodiamo”.
Durante l’ultimo convegno annuale dell’Associazione, tenutosi a Siena lo scorso ottobre, sono state annunciate due nuove vigne urbane che si sono unite a U.V.A. La Rooftop Reds, situata sul tetto di un edificio a Brooklyn, è la prima vigna urbana produttiva di New York. La Etna Urban Winery, invece, è stata impiantata all’ingresso di Catania, in Sicilia. Questi due progetti vitivinicoli, pur distanti migliaia di chilometri, condividono lo spirito pionieristico che lega tutti gli altri soci di U.V.A.: portare o reinnestare la vite in contesti urbani dove l’evoluzione dell’uomo l’ha cancellata durante i secoli o dove mai nessuno avrebbe pensato potesse nascere.
Rooftop Reds ha sviluppato un sistema di piantumazione urbana personalizzato, con viti disposte in 42 vasi tecnici che coprono il tetto dell’edificio su una superficie di circa 1.380 metri quadrati. Dopo sette anni di attività, Rooftop Reds è riuscita a produrre tra le 200 e le 250 bottiglie di vino ottenute dalle principali varietà a bacca rossa della regione di Bordeaux.
L’ingresso di queste nuove vigne urbane all’interno di U.V.A. evidenzia la continua crescita e l’impegno della rete nel promuovere e sviluppare progetti vitivinicoli urbani in tutto il mondo, dimostrando che le vigne urbane stanno diventando sempre più una realtà significativa, in grado di unire natura, cultura e comunità nelle città di tutto il mondo.
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