Il secondo giorno di Vinitaly 2025 ha rappresentato un momento cruciale per il futuro dell’industria vinicola italiana, grazie alla presenza della più ampia delegazione statunitense mai vista in fiera. In un contesto in cui il vino è considerato un ambasciatore della cultura e della tradizione italiana, Veronafiere, guidata dal presidente Federico Bricolo e dal direttore generale Adolfo Rebughini, ha avuto l’opportunità di dialogare con 30 tra i più influenti buyer americani del settore. Questo incontro si inserisce in un quadro di strategie mirate all’internazionalizzazione e alla promozione del vino italiano negli Stati Uniti, un mercato di fondamentale importanza.
Vinitaly, che quest’anno celebra la sua 57ª edizione, ha riunito oltre 3.000 operatori dal mercato statunitense, confermando la presenza americana come la più significativa di questa edizione. Questo numero non è solo un dato statistico, ma un chiaro segnale di quanto il vino italiano sia apprezzato e ricercato oltre oceano. Negli ultimi anni, infatti, gli Stati Uniti sono diventati il primo mercato extra-UE per le esportazioni vinicole italiane, con vendite che nel 2024 hanno superato i 2 miliardi di euro. Questa crescita è il risultato di un incremento della domanda da parte dei consumatori americani, sempre più attratti dalla qualità e dalla varietà dei vini italiani.
L’incontro con i top buyer americani non è un evento isolato, ma parte di un piano strategico più ampio, volto a rafforzare le relazioni commerciali tra Italia e Stati Uniti. Veronafiere parteciperà a un evento istituzionale a Washington nelle prossime settimane, promosso dall’Ambasciata italiana negli USA. Questo evento prevede la partecipazione di membri del Congresso e della National Italian American Foundation, sottolineando l’importanza delle relazioni istituzionali per il settore vinicolo.
Inoltre, si guarda già all’appuntamento di Vinitaly.USA, in programma a Chicago il 5 e 6 ottobre 2025, dove si prevede un ulteriore rafforzamento delle relazioni con i buyer americani. L’asse tra Verona e Chicago si fa sempre più stretto, nell’ottica di creare opportunità per le aziende vinicole italiane di espandere la loro presenza nel mercato statunitense.
Durante l’incontro di Veronafiere erano presenti importanti figure del settore, come Matteo Zoppas, presidente di ICE Agenzia, e Molly Matelski, Director Buyer Relations di Fiere Italiane. Questi rappresentanti hanno condiviso esperienze e visioni, creando un momento di confronto per analizzare come continuare a promuovere il vino italiano negli Stati Uniti. Le sfide non mancano, ma le opportunità sono altrettanto significative, rendendo questo dialogo essenziale per il futuro del settore.
L’importanza del mercato statunitense non può essere sottovalutata, soprattutto considerando le recenti tensioni internazionali e l’introduzione di nuovi dazi che potrebbero influenzare le esportazioni. Investire in relazioni commerciali solide diventa cruciale per garantire la competitività del vino italiano.
In conclusione, Vinitaly non è solo una fiera, ma si afferma come una piattaforma strategica per l’internazionalizzazione del vino italiano. Grazie a incontri diretti e alla creazione di alleanze con le istituzioni, Veronafiere mira a rafforzare la rete del vino italiano nel mondo, fornendo alle aziende strumenti concreti per crescere sui mercati esteri. Con una strategia ben definita e un forte impegno nella promozione del vino italiano, il futuro appare promettente, con la possibilità di consolidare ulteriormente il posizionamento del vino italiano nel mercato internazionale.
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