La vendemmia notturna è la raccolta delle uve da vino durante le ore più fresche e buie, una pratica diffusa in alcune aree aride del nostro Paese, dove è diventata un appuntamento tradizionale, rituale e spettacolare. Ma perché vendemmiare di notte? Quali vantaggi offre? Nel nostro articolo, esploreremo le ragioni dietro questa affascinante scelta.
Perché vendemmiare di notte?
L’escursione termica rende la buccia dell’uva più elastica, rendendola di notte più concentrata, resistente e compatta. Questo facilita la raccolta, la manipolazione e il trasporto: gli acini sono meno soggetti a danneggiamenti e subiscono meno pressione durante il trasporto in cantina, riducendo il rischio di rotture, fermentazioni precoci, ossidazione e volatilizzazione degli aromi, che comprometterebbero la qualità.
Inoltre, le uve raccolte di notte arrivano in cantina a una temperatura inferiore rispetto alla media diurna, permettendo un risparmio energetico sul raffreddamento delle celle dove il frutto viene conservato e preparato per la pressatura.
La vendemmia notturna ha origine in Sicilia, dove è stata sperimentata qualche decennio fa e dove, in alcune aree, è diventata una tradizione. Da lì si è diffusa in altre zone del Paese, dove viene praticata anche per il suo impatto scenico e spettacolare, oltre che per i suoi benefici.
Questo tipo di vendemmia è nato dall’esigenza di affrontare particolari condizioni climatiche caratterizzate da significative escursioni termiche tra il giorno e la notte, dove rappresenta una soluzione efficace.
Infine, la vendemmia notturna è stata pensata per varietà di uve a bacca bianca, particolarmente sensibili alla luce, al calore e allo stress termico, con un importante corredo aromatico, o per vitigni utilizzati nella produzione di spumanti. Le prime sperimentazioni risalgono agli anni ’90 con uve Chardonnay.
Uno studio condotto su una vendemmia di varietà Sauvignon Blanc raccolte sulle rive del lago di Zurigo ha scoperto che la vendemmia notturna gioca un ruolo cruciale nello sviluppo delle sostanze aromatiche, come i composti solforati tipici del Sauvignon Blanc. Uno studio sensoriale condotto da un panel di tredici degustatori esperti ha rilevato che i vini prodotti con uve raccolte di notte non hanno mostrato un punteggio significativamente superiore in termini di fruttuosità, ma hanno ottenuto un punteggio nettamente superiore in termini di qualità e finezza. Questo indica che le differenze nelle sostanze aromatiche si riflettono in una diversa percezione aromatica durante il consumo.
Lo studio offre quindi preziose indicazioni per la produzione vinicola e potrebbe contribuire a migliorare ulteriormente la qualità del Sauvignon Blanc.