Dopo la Peronospora e la grandine, è stata la siccità l’ultima delle innumerevoli sfide affrontate dai vigneti italiani. Tuttavia, il bilancio dell’agosto che ha segnato record di temperature non è così drammatico come si potrebbe pensare. Le piogge cadute verso la fine del mese hanno ristabilito l’equilibrio nei vigneti, con molte regioni che hanno già iniziato la vendemmia. Anche le zone di produzione di spumanti stanno giungendo alle fasi finali della raccolta. Il quadro attuale non si discosta significativamente dalle previsioni di fine luglio, almeno per quanto riguarda le rese previste, e c’è anche un cauto ottimismo diffuso in alcune regioni.
I primi dati
Le tempistiche della vendemmia sono leggermente ritardate, con un ritardo medio di circa due settimane rispetto all’anno precedente, e si prevede che la vendemmia durerà un po’ più a lungo del solito. La qualità sembra essere garantita in tutta Italia, ma in termini di quantità, gli attacchi di Peronospora hanno lasciato il loro segno, soprattutto in Abruzzo, Sicilia (dove la siccità ha peggiorato la situazione) e Toscana.
Cosa succede nelle varie Regioni
In particolare, la Toscana, patria del Sangiovese e di alcune delle produzioni vinicole più importanti d’Italia, ha subito una perdita di raccolto stimata tra il 10% e il 20%, con un’accusa di insufficienza dei fondi governativi di soli 1 milione di euro secondo l’Assessore all’Agricoltura Stefania Saccardi.
Il quadro toscano è complesso e variegato, con la denominazione più ampia del Chianti che registra un calo medio di produzione del 20%, ma con variazioni significative da zona a zona. Alcune aziende hanno ottenuto buone rese grazie agli interventi tempestivi contro la Peronospora, mentre altre hanno subito significative perdite di quantità, fino al 40%. Tuttavia, la qualità rimane elevata e tradizionale per il Chianti.
Nel Chianti Classico, la situazione è ancora più incerta, con difficoltà nel fare stime precise sulla raccolta. Si prevede un calo quantitativo tra il 10% e il 20% rispetto all’anno precedente, ma solo quando la vendemmia sarà in corso si potrà avere un quadro preciso. La situazione varia notevolmente da zona a zona, con alcuni vigneti che hanno sofferto di più a causa della gestione della vegetazione.
Nel Brunello di Montalcino, al momento c’è cautela in attesa dei risultati delle verifiche finali, mentre a fine luglio si era parlato di un calo produttivo intorno al 5%.
In Maremma, la situazione è complessa a causa delle diverse condizioni climatiche nel territorio. Si stima un calo del 10-15% nella produzione, ma la qualità delle uve sembra essere molto buona grazie alle condizioni meteo favorevoli.
Nella zona delle Langhe, la vendemmia si preannuncia eccezionale sia in termini di quantità che di qualità. Nonostante il caldo di agosto, le piogge di fine mese hanno ristabilito l’equilibrio nel vigneto, e si prevede una vendemmia soddisfacente, con uve sane e belle.
Nella Franciacorta, la situazione è positiva, con una vendemmia caratterizzata da equilibrio, uve sane e buona acidità. Si prevede un buon raccolto, in linea con le aspettative.
Nel Prosecco, la raccolta della Glera sta procedendo bene, nonostante alcuni problemi causati dalla grandine di fine luglio. Si prevede che la produzione sia in linea con gli anni precedenti.
In Valpolicella, si stima un calo del 5% rispetto all’anno precedente, dovuto principalmente alla Peronospora e alle condizioni climatiche. Tuttavia, il clima recente ha migliorato le prospettive di maturazione, e la selezione rigorosa per la produzione di Amarone è stata agevolata dalla siccità di agosto.
In Abruzzo, la vendemmia è iniziata da poco e si prevede un calo medio del 45-50% a causa della Peronospora e della siccità. Tuttavia, la qualità delle uve rimane elevata in molte aree.
Infine, in Sicilia, la vendemmia è caratterizzata da un calo delle rese compreso tra il 40% e il 50% rispetto all’anno precedente, principalmente a causa della Peronospora e delle alte temperature di luglio. Nonostante la scarsità di quantità, la qualità delle uve è considerata molto soddisfacente.
In generale, nonostante le sfide affrontate durante l’anno, l’Italia sembra essere ottimista riguardo alla qualità delle uve raccolte, anche se la quantità potrebbe essere inferiore rispetto agli anni precedenti. La vendemmia 2023 si prospetta quindi come una sfida, ma anche come un’opportunità per i produttori italiani di dimostrare la loro abilità nella gestione delle varie difficoltà climatiche e fitopatologiche. Gli appassionati di vino possono aspettarsi vini italiani unici e distintivi dalla vendemmia di quest’anno, con caratteristiche che riflettono le condizioni climatiche e il lavoro instancabile dei viticoltori italiani. La qualità rimane al centro dell’attenzione, e molte cantine stanno adottando misure per preservare l’integrità delle uve raccolte. La vendemmia è un momento cruciale per l’industria vinicola italiana, e gli sforzi dei produttori sono finalizzati a garantire la produzione di vini eccezionali anche in condizioni sfidanti.