Il 25 febbraio 2023 rappresenta una data cruciale per il Consorzio di Tutela Vini Oltrepò Pavese. In questo giorno è stato approvato un accordo che introduce un nuovo Statuto e un disciplinare rinnovato per il Metodo Classico, uno dei punti di forza della denominazione. Questo cambiamento segna l’inizio di un percorso che promette di trasformare il futuro dei produttori di vino dell’Oltrepò, portando con sé novità significative.
Un passo avanti per i produttori
La presidente del Consorzio, Francesca Seralvo, ha espresso grande soddisfazione per il traguardo raggiunto a solo un anno dall’insediamento del nuovo consiglio di amministrazione. “Siamo fieri di aver portato a termine due importanti riforme che gettano le basi per un autentico rilancio del nostro territorio”, ha dichiarato. Il nuovo Statuto, approvato con il voto favorevole di oltre il 98% dei membri presenti, introduce modifiche significative nel sistema di rappresentanza, con l’obiettivo di garantire che anche le voci dei produttori più piccoli vengano ascoltate e valorizzate.
Le novità del disciplinare
Un altro aspetto fondamentale di questa riforma è il nuovo disciplinare per lo Spumante Metodo Classico Docg, che ha ricevuto il consenso di oltre il 93% dei membri. Questo disciplinare introduce:
- Un nuovo nome, “Classese”.
- Norme produttive più rigorose per garantire la qualità del prodotto.
- Obbligo di raccolta manuale delle uve in cassetta.
- Limiti qualitativi riguardanti l’acidità e il periodo di affinamento.
- Possibilità di menzioni geografiche aggiuntive (Mga) per identificare i singoli vigneti.
Queste regole non solo mirano a tutelare la qualità del vino, ma anche a comunicare in modo più chiaro le caratteristiche uniche dei prodotti dell’Oltrepò.
Rappresentanza e equità
La necessità di un nuovo Statuto è emersa nel corso degli anni, evidenziando una criticità nel sistema di rappresentanza all’interno dei Consorzi di Tutela. Le aziende più piccole, pur rappresentando la maggioranza numerica, si trovano spesso in una posizione svantaggiata rispetto alle aziende più grandi. “La modifica dello statuto – ha dichiarato il vicepresidente Cristian Calatroni – ha la funzione di riequilibrare la forte disparità che da sempre caratterizza il nostro territorio”. Questo rinnovato sistema di voto intende dare maggiore voce a chi garantisce la qualità della filiera, contribuendo a creare un ambiente più equo e rappresentativo per tutti i produttori.
Un futuro sostenibile per la viticoltura
Il “Classese” non è solo un nuovo nome, ma un simbolo di un cambiamento più ampio volto a valorizzare e promuovere la qualità dei vini dell’Oltrepò Pavese. In un mercato sempre più competitivo, un disciplinare rigoroso e un nome riconoscibile possono fare la differenza nella scelta del vino. La riforma del disciplinare è anche una risposta alle sfide che la viticoltura oltrepadana ha dovuto affrontare, come i cambiamenti climatici e le fluttuazioni del mercato.
Il Consorzio di Tutela Vini Oltrepò Pavese si sta quindi muovendo verso un percorso di innovazione e maggiore inclusione, con l’obiettivo di mettere in risalto le caratteristiche uniche dei suoi vini. Le nuove norme e il nuovo Statuto rappresentano un passo avanti significativo non solo per i produttori, ma anche per il territorio stesso, che potrà beneficiare di un’immagine rinnovata e di una promozione più efficace dei suoi prodotti.
Con il rafforzamento della rappresentatività e la definizione di regole chiare e condivise, l’Oltrepò Pavese si prepara a scrivere un nuovo capitolo della sua storia vitivinicola, con la speranza di attrarre un numero sempre maggiore di appassionati e intenditori di vino.