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Trump posticipa i dazi su Messico e Canada e lancia un ultimatum al 10% sulla Ue: occhi puntati sul summit con la Cina

Il recente annuncio di Donald Trump riguardo al rinvio di un mese dei dazi su Messico e Canada ha suscitato un ampio dibattito sulle implicazioni delle sue politiche commerciali. In un contesto di crescente tensione commerciale, il presidente degli Stati Uniti ha confermato che si svolgeranno colloqui con i leader di entrambi i Paesi. Questa decisione è stata accolta con favore dal primo ministro canadese, Justin Trudeau, il quale ha evidenziato le misure che Ottawa sta implementando per affrontare il traffico di droga, in particolare il fentanyl.

Le misure del Canada contro il traffico di droga

Trudeau ha annunciato un piano da 1,3 miliardi di dollari per rafforzare la frontiera canadese. Tra le misure principali ci sono:

  1. Nomina di uno “zar del fentanyl”.
  2. Classificazione dei cartelli della droga come organizzazioni terroristiche.
  3. Maggiore coordinamento con le autorità americane.

Queste azioni dimostrano il forte impegno del Canada nella lotta contro il traffico di droga, un tema frequentemente utilizzato da Trump per giustificare le sue politiche commerciali.

Le trattative con il Messico

Anche il Messico ha ricevuto un rinvio di un mese per l’imposizione dei dazi. Durante questo periodo, Trump intende trattare con la presidente messicana, Claudia Sheinbaum, per raggiungere un accordo bilaterale. Tra i punti di discussione, la Casa Bianca ha menzionato la possibilità di dispiegare soldati messicani al confine per controllare l’immigrazione illegale.

Le minacce all’Unione Europea

Nel frattempo, Trump ha lanciato minacce di imporre dazi del 10% sulle importazioni dall’Unione Europea. Questa mossa potrebbe aggravare ulteriormente la già delicata situazione commerciale globale. Un portavoce della Commissione Europea ha avvertito che l’UE risponderà “con fermezza” a qualsiasi ingiusta imposizione di tariffe doganali. La coesione europea in questo contesto è fondamentale per influenzare le dinamiche economiche globali.

Impatti della guerra commerciale

La guerra commerciale ha già avuto ripercussioni significative, anche nel settore tecnologico. Ad esempio, il governo dell’Ontario ha cancellato un contratto da 100 milioni di dollari con la società Starlink di Elon Musk. Inoltre, Trudeau ha annunciato tariffe su beni statunitensi per un valore totale di circa 155 miliardi di dollari canadesi, colpendo una vasta gamma di prodotti, tra cui alimenti e beni di consumo.

La risposta europea a queste tensioni è stata ferma, con il cancelliere tedesco Olaf Scholz che ha messo in guardia sugli effetti negativi dei dazi per l’economia globale. Anche il ministro francese dell’Industria, Marc Ferracci, ha sottolineato l’importanza di una risposta unita dell’UE.

In conclusione, la retorica di Trump continua a promuovere la sua agenda commerciale come un modo per rilanciare l’economia americana e proteggere gli interessi nazionali, mentre il mondo si prepara a fronteggiare le conseguenze delle sue politiche.

Redazione Vinamundi

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