Il Consorzio Vini del Trentino ha recentemente concluso con grande soddisfazione la sua partecipazione alla 57ª edizione di Vinitaly, una delle fiere vinicole più importanti al mondo, tenutasi a Verona dal 7 al 10 aprile 2025. Quest’anno, l’evento ha registrato un afflusso record di 97.000 visitatori, di cui oltre 32.000 provenienti dall’estero, evidenziando un incremento del 7% rispetto all’anno precedente. Tra i mercati chiave, si sono distinti gli Stati Uniti, la Germania e il Regno Unito, con tassi di crescita rispettivamente del 5% e del 30%, segnale di un crescente interesse per i vini trentini a livello internazionale.
Il Padiglione 3, interamente dedicato al Trentino, ha ospitato ben 44 aziende vitivinicole associate al Consorzio, oltre a 14 altre realtà trentine che hanno arricchito la proposta complessiva. Questa partecipazione è stata realizzata in stretta collaborazione con diversi enti locali, tra cui la Provincia Autonoma di Trento, Trentino Marketing, e le Strade del Vino e dei Sapori del Trentino. Graziano Molon, Direttore Generale del Consorzio, ha sottolineato l’importanza della presenza istituzionale: “La coordinazione del nostro Consorzio è un vero valore aggiunto. Ci permette di comunicare un’identità coerente e di promuovere il Trentino in modo condiviso e concreto. Fare squadra non è solo uno slogan: qui lo stiamo realizzando”.
All’interno dello stand istituzionale, buyer e stampa di settore hanno avuto l’opportunità di intraprendere un viaggio sensoriale attraverso una serie di degustazioni dei principali vitigni autoctoni del Trentino. Tra i protagonisti dell’evento, il Teroldego Rotaliano, la Nosiola, il Marzemino, il Müller Thurgau e il Vino Santo, sono stati accompagnati da una selezione di specialità gastronomiche del territorio. Ecco alcuni degli abbinamenti proposti:
Questi abbinamenti hanno permesso di evidenziare la ricchezza e la diversità delle tradizioni culinarie trentine. Non solo vino: l’area dedicata al beverage ha visto anche la partecipazione dell’Istituto Trentodoc, che ha proposto degustazioni di Metodo Classico trentino, e dell’Istituto Tutela Grappa del Trentino, che ha coinvolto i visitatori con cocktail originali a base di grappa. La Fondazione Edmund Mach ha arricchito ulteriormente l’esperienza con attività divulgative e degustative, offrendo spunti di approfondimento sulle tecniche di produzione.
Molon ha spiegato l’importanza del binomio vino-cibo: “Ci consente di raccontare la nostra destinazione in modo autentico, veicolando al meglio il Trentino anche sul piano dell’enoturismo. L’incoming di buyer esteri realizzato con Veronafiere ci ha permesso di valorizzare ulteriormente l’intera proposta del territorio”. L’enoturismo, infatti, rappresenta una delle leve strategiche per il futuro del settore, con l’obiettivo di attrarre visitatori non solo per il vino, ma anche per le bellezze naturali e culturali che il Trentino ha da offrire.
Durante la fiera, il Consorzio ha anche organizzato momenti di formazione dedicati ai nuovi trend di mercato, con un focus particolare sull’enoturismo e sull’interesse crescente verso i prodotti enologici no e low alcohol. Questi temi sono stati al centro di iniziative come Vinitaly Tourism, che mira a promuovere un’offerta turistica sempre più sostenibile e innovativa. La formazione non si limita solo agli operatori del settore, ma si estende anche ai consumatori, sempre più attenti alla qualità e alla sostenibilità dei prodotti che scelgono.
Un’edizione positiva nonostante le sfide ha visto il Consorzio Vini del Trentino dimostrare come una strategia integrata che unisce qualità, tradizione, promozione turistica e una visione internazionale possa portare a risultati significativi. Con un panorama sempre in evoluzione e l’entusiasmo di produttori e operatori, il Trentino si prepara ad affrontare le sfide del mercato globale, forte di una proposta che unisce vino, territorio ed enoturismo in un’unica esperienza autentica e coinvolgente.
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