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Tradizioni culinarie del martedì grasso: i piatti tipici dell’ultimo giorno di Carnevale

Il Martedì Grasso, con le sue tradizioni culinarie e culturali, è un momento di celebrazione e convivialità, un’opportunità per riunire le famiglie e gli amici attorno a tavole imbandite

Il Martedì Grasso rappresenta un momento di grande festa e abbondanza culinaria. Questa giornata, che segna la conclusione del Carnevale e l’imminente inizio della Quaresima, è un’occasione per indulgere in piatti ricchi e festosi, ma cosa si mangia esattamente in questo giorno speciale? E quali sono le origini di queste tradizioni culinarie?

Le radici storiche del Martedì Grasso

Il Martedì Grasso, noto anche come il giorno che chiude la settimana dei “sette giorni grassi”, ha radici profonde nella tradizione cristiana. Durante questo periodo, le famiglie si preparano ad affrontare la Quaresima, un tempo di astinenza e purificazione. Se nel passato la Quaresima era seguita con molta severità, oggi le pratiche di astinenza sono spesso allentate. Tuttavia, il Martedì Grasso rimane un’opportunità per godere di cibi ricchi e abbondanti prima delle privazioni.

Diverse fonti storiche indicano che le tavole imbandite di Martedì Grasso erano caratterizzate da piatti a base di carne, in particolare di maiale, poiché si voleva consumare tutto ciò che era considerato “grasso” prima dell’inizio del digiuno. Un’antica tradizione contadina prevedeva addirittura di mangiare nove volte nove pietanze diverse, un’usanza che rifletteva l’importanza di celebrare la festa con abbondanza e varietà.

Un viaggio culinario tra le regioni italiane

Le tradizioni gastronomiche del Martedì Grasso variano notevolmente da regione a regione. Ecco alcuni piatti tipici:

  1. Piemonte: Zuppa di “fagioli grassi”, a base di fagioli e salsicce.
  2. Toscana: Braciole con fagioli all’uccelletto.
  3. Veneto: Bigoli con la luganega.
  4. Basilicata e Calabria: Maccheroni al ferretto.
  5. Liguria: Raviolo al tocco, con sugo di carne a cottura lenta.
  6. Campania: Lasagna di Carnevale napoletana, ricca di salsiccia, pancetta, ricotta, uova sode e polpette.

Ogni regione porta il suo contributo unico a questo banchetto festivo, rendendo il Martedì Grasso un vero e proprio viaggio culinario attraverso l’Italia.

I fritti: un’inconfondibile tradizione

Nessun Martedì Grasso sarebbe completo senza i fritti, che occupano un posto d’onore in questa celebrazione. Tra le specialità dolci non possono mancare:

  • Chiacchiere
  • Castagnole
  • Struffoli

Ognuno di questi dolci ha varianti regionali che ne arricchiscono la tradizione. Anche i fritti salati, come le zeppole napoletane e i panzerotti pugliesi, fanno parte di questo festoso repertorio. Le pizze di Carnevale, farcite con carni, formaggi e verdure, completano il quadro gastronomico. Il calzone barese, ad esempio, è una torta salata ripiena di macinato di vitello, ricotta e scamorza, un vero e proprio trionfo di sapori.

Carnevale nel mondo: Tradizioni culinarie a confronto

Il Carnevale non è solo un fenomeno italiano; è una celebrazione globale. Negli Stati Uniti, il Mardi Gras di New Orleans è famoso per le sue sfilate e per piatti tipici come la King Cake e il panino Po’ Boy. In Brasile, il Carnevale di Rio de Janeiro attira milioni di persone, e non può mancare la feijoada, uno stufato a base di fagioli e carne di maiale.

In Gran Bretagna, il Martedì Grasso è noto come Shrove Tuesday, dedicato ai pancake, con competizioni che vedono i partecipanti girare i pancake in padella. Al contrario, in Germania e nei paesi scandinavi, il lunedì è il giorno principale, con dolci come i krapfen che dominano le celebrazioni.

In Polonia si celebra il Tłusty czwartek, il giovedì grasso, in cui si consumano bomboloni alla marmellata, mentre in Ucraina e Russia è tradizione mangiare bliny, crêpes farcite, durante la settimana che precede la Quaresima.

Redazione

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