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Il vino

Tignanello, quali sono le migliori annate?

Tra i vini della Toscana, il Tignanello di Marchesi Antinori è uno dei più rinomati e apprezzati da wine lovers, collezionisti e investitori. Fin dagli anni ’70 è prodotto dalla prestigiosa azienda vinicola utilizzando soprattutto vitigni Sangiovese e Cabernet e incanta i palati di tutto il mondo con i suoi sapori di frutta rossa, ciliegia, spezie, tabacco ed erbe aromatiche. Essendo un vino con un ottimo potenziale di invecchiamento, il Tignanello è molto ricercato dagli intenditori e da chi vede le bottiglie come un investimento. Le annate più mature hanno dei sapori maggiormente profondi e complessi, ma anche quelle recenti sono di ottima qualità.

Photo by Janine C licensed under CC BY-SA 2.0 (https://creativecommons.org/licenses/by-sa/2.0/deed.en)

Ecco quali sono le annate che gli esperti reputano migliori, in ordine cronologico.

Il Tignanello del 1971

Non sempre l’espressione “buona la prima!” è calzante, ma nel caso del Tignanello è correttissimo usarla. La prima annata del vino, quella del 1971, resta tutt’oggi una delle migliori. È composta da un blend di uve Sangiovese 80% e Cabernet 15% e arricchita da un affinamento in barrique che le ha permesso di acquisite sapori di cioccolato, tabacco dolce, cedro e vaniglia. Anche l’esperienza olfattiva è appagante e caratterizzata da sentori di liquirizia, caffè espresso, sigaro e ribes nero. In media una bottiglia costa sui 430 dollari.

L’annata del 1975

Prodotta in quantità limitate, l’annata del 1975 del Tignanello è difficile da reperire, il che la rende molto preziosa per i collezionisti. Ad accrescerne il prestigio ci pensa la sua ottima qualità, aiutata anche dall’invecchiamento in piccole botti di rovere, che hanno donato al vino delle note di terra secca, tabacco da pipa e cuoio, pronte a mescolarsi al suo naturale aroma speziato. Al momento dell’assaggio, il Tignanello del 1975 appaga il palato con un pregevole gusto di frutta scura e rossa (more, amarene e prugna). Il prezzo medio di una bottiglia è 155 dollari.

1993

Chi si approccia per la prima volta al Tignanello potrebbe orientarsi verso una bottiglia dell’annata 1993, contraddistinta da un carattere fruttato, conferito in buona parte dall’uso dell’uva Sangiovese. Non mancano, inoltre, sentori di erbe mediterranee, fiori secchi, liquore di ciliegia, uva passa e un pizzico di legno con un’acidità tonica. Al palato il vino risulta fresco, sapido e acido. Una bottiglia costa sui 177 dollari.

Photo by Renzo Grosso licensed under CC BY-SA 3.0 (https://creativecommons.org/licenses/by-sa/3.0/deed.en)

Il Tignanello del 2016

Tra le annate più recenti del Tignanello vale la pena menzionare quella del 2016, soprattutto se si è disposti ad aspettare qualche anno prima di berla. Secondo gli esperti, infatti, le note di ciliegia, spezie, erbe fresche e terra bagnata, ottenute tramite la fermentazione, diventeranno più forti man mano che il vino invecchierà. Il prezzo medio di una bottiglia è di 129 dollari.

Alessandro Bolzani

Cresciuto a pane e libri, nutro da sempre una profonda passione per la scrittura e il mondo dei media. Dal 2018 sono redattore (o copywriter, come dicono quelli bravi) per alcuni grandi editori italiani occupandomi principalmente di salute e benessere, scienze e tecnologia. Nel 2019 ho debuttato come autore con il romanzo urban fantasy "I guardiani dei parchi", edito da Genesis Publishing

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