Il vino e la musica, mondi apparentemente distanti (ma non durante alcune delle nostre serate migliori!), convergono in un affascinante intreccio sensoriale che ha catturato l’attenzione di studiosi e appassionati.
La sinergia tra queste due forme d’arte, in particolare come la musica possa influenzare la percezione del gusto enologico, ha suscitato grande interesse e profonde riflessioni.
Questa combinazione curiosa offre un’esperienza multisensoriale che ha intrigato psicologi, enologi e appassionati di entrambi i campi. Esaminiamo allora qualche studio sul legame affascinante tra vino a musica.
È quasi più un’immagine cinematografica quella che ci viene in mente quando pensiamo a qualcuno che, seduto nel suo studio rigorosamente arredato con pregiatissimo mogano e quel divano un po’ retrò alla vista tanto comoda, degusta un vino d’annata con magari un giradischi che suona musica classica.
In realtà la relazione suono-vino e musica-vino è oggetto di studi da decenni e la percezione dei suoni e della musica, probabilmente, influenzano davvero la nostra percezione del nettare di Bacco.
La connessione tra musica e vino è stata oggetto di studi approfonditi, dimostrando che le note uditive possono alterare la percezione del gusto enologico. Mentre la musica vivace sembra accentuare l’acidità del vino, melodie rilassanti ne possono enfatizzare la morbidezza e la fruttuosità.
Questa relazione complessa tra musica e percezione sensoriale offre uno spunto interessante per ulteriori ricerche, ma prima, uno sguardo a quelle che hanno già portato a risultati curiosi.
La ricerca condotta dalla Heriot-Watt University di Edimburgo ha evidenziato un’interessante connessione tra l’ascolto musicale e la percezione del gusto durante la degustazione del vino. Attraverso un esperimento coinvolgente 250 adulti, i risultati hanno mostrato un’affascinante correlazione tra il mood evocato dalla musica e il gusto percepito del vino.
I partecipanti hanno degustato vini bianchi e rossi in stanze diverse, ognuna con un genere musicale diverso, rivelando come la musica possa modulare le percezioni gustative e influenzare la percezione del vino.
Un ulteriore studio affascinante è stato condotto da Krug, l’azienda che ha associato ad ogni bottiglia di Champagne una specifica melodia. Questa straordinaria iniziativa permette di accedere al sito ufficiale della Maison, inserire l’ID code della bottiglia e scoprire la colonna sonora consigliata per accompagnare la degustazione.
Questa particolare associazione tra vino e musica sottolinea la complessità dell’interazione tra sensazioni uditive e gustative, offrendo agli intenditori una nuova prospettiva di apprezzamento del vino.
L’idea di abbinare una sinfonia all’eccellenza enologica può sembrare complicata, proprio come l’armonizzazione di un vino con i vari sapori dei piatti. Il gusto, si sa, è soggettivo e influenzato da diversi fattori, tra cui l’ambiente e lo stato d’animo.
Ad esempio, Frédéric Brochet dimostrò nel 2001 quanto la percezione visiva potesse ingannare gli esperti di vino: presentando lo stesso vino bianco colorato di rosso, gli assaggiatori descrissero le caratteristiche tipiche dei vini rossi senza notare l’inganno.
Infine, c’è chi ha avuto la brillante idea di includere l’ingrediente magico ed elegante della musica nel menù delle proprie degustazioni.
In cantine come l’Englheim Vineyard in Georgia, la direttrice del settore vino, Katie Vaughan, associa specifiche canzoni a vari vini, come “Put your record on” di Corinne Bailey Rae per l’Engel Weiss, cercando di suscitare atmosfere e sensazioni estive ai clienti. Altri abbinamenti musicali includono brani di Frank Sinatra.
Quest’idea sta prendendo piede anche altrove, come dimostra l’approccio simile in Texas presso la Lost Draw Cellars di Fredericksburg, dove il direttore della sala degustazione crea playlist su misura, spaziando tra generi come country, folk e acustica, ritenuti rappresentativi dei vini locali.
La percezione del sapore è complessa: gli scienziati suggeriscono che fino al 90% di ciò che percepiamo come sapore sia determinato dall’olfatto, mentre elementi visivi e uditivi possono altrettanto influenzare le nostre sensazioni gustative.
In effetti, uno studio condotto dal professor Adrian North ha dimostrato che la musica di sottofondo può alterare la percezione del vino, rivelando una connessione diretta tra le note uditive e il gusto enologico.
In definitiva, l’interazione tra musica e vino è un campo intrigante che merita e non fa altro che ispirare ulteriori indagini. Sebbene sia evidente che la musica possa influenzare la percezione del gusto enologico, resta ancora da esplorare il motivo e il meccanismo preciso di questa connessione.
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