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Tenute Muròla: un viaggio tra i vini e le tradizioni dei Piceni

Il vino rappresenta un legame profondo con la terra, una storia di passione e dedizione che si tramanda nel tempo. Le parole dell’ingegnere Jurek Mosiewicz, che afferma che “il vino che nel momento dell’emozione scelgo, è un ringraziare silenzioso a chi ci ha preceduto lasciando i segni del suo amore per questa terra”, racchiudono perfettamente il sentimento che caratterizza Tenute Muròla. Questa cantina di famiglia, situata nelle colline di Loro Piceno, nel cuore delle Marche, è un omaggio alla tradizione vitivinicola marchigiana e un esempio di come il rispetto per il passato possa coesistere con l’innovazione.

La tradizione e l’innovazione di Tenute Muròla

Gestita oggi da Jurek e dal figlio Edoardo, Tenute Muròla prosegue una tradizione che affonda le radici nel Seicento. Il fondatore, Teodoro Bonati, ha lasciato un’eredità significativa, proseguita da Agar (Camà) Bonati Sorbatti, che nel 1923 divenne la prima donna ingegnere delle Marche. Questo forte legame con la terra e l’innovazione è una dote che Agar ha trasmesso ai suoi discendenti, con Jurek e Edoardo a raccoglierne il testimone.

Le varietà autoctone e il terroir unico

Tenute Muròla si estende su circa 350 ettari, di cui 60 dedicati a vigneti con un’età compresa tra i 15 e i 18 anni. La famiglia Mosiewicz ha scelto di valorizzare le varietà autoctone locali, puntando su vini dal carattere fortemente territoriale. Le varietà coltivate includono:

  1. Pecorino
  2. Passerina
  3. Sangiovese
  4. Montepulciano
  5. Merlot

Ogni varietà è rappresentata da almeno due cloni differenti, per garantire prodotti più complessi e distintivi. Il vero protagonista della produzione è la ribòna, o maceratino, un vitigno autoctono con un potenziale straordinario, coltivato in ben 32 cloni diversi.

Sostenibilità e futuro di Tenute Muròla

In un’epoca in cui la sostenibilità è cruciale, Tenute Muròla ha intrapreso un percorso di transizione al biologico, ottenendo certificazioni per i propri vigneti. Edoardo afferma: “Quest’anno abbiamo messo in funzione un impianto d’irrigazione, un passo fondamentale per affrontare i cambiamenti climatici”. Inoltre, l’azienda prevede di installare un impianto fotovoltaico per diventare quasi completamente autosufficiente dal punto di vista energetico.

Tenute Muròla non è solo una cantina; è anche un luogo di esperienza e accoglienza. Con un progetto di ristrutturazione di casali di proprietà, l’azienda si prepara a offrire un’esperienza enoturistica unica. La cantina, situata in un antico casolare del ‘700, sarà pronta ad accogliere fino a 30 persone entro Pasqua 2025.

I vini di Tenute Muròla, come il Ribona Spumante Riserva e le varie espressioni di Sangiovese e Merlot, riflettono l’identità della cantina e il profondo legame con il territorio. Ogni bottiglia racconta una storia, un viaggio sensoriale che porta con sé l’essenza della terra marchigiana.

Il futuro di Tenute Muròla si presenta luminoso e ricco di opportunità, con progetti volti a valorizzare ulteriormente l’enoturismo e a proseguire nella ricerca della qualità e della sostenibilità. La dedizione della famiglia Mosiewicz a questo territorio è evidente e il loro impegno per il vino è un vero e proprio omaggio alla terra dei Piceni, un segno di gratitudine e amore per le generazioni a venire.

Redazione Vinamundi

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