La Tenuta Graidi ha recentemente celebrato un’importante tappa nella storia del Serrapetrona DOC, festeggiando i vent’anni di riconoscimento di questa Denominazione di Origine Controllata. Questo evento ha messo in risalto l’importanza del Robbione, un vino fermo ottenuto al 100% da uve di Vernaccia Nera, un vitigno autoctono che cresce nei terreni marchigiani. Durante la verticale di degustazione, gli ospiti hanno avuto l’opportunità di assaporare nove annate significative di questo vino, intraprendendo un viaggio sensoriale che ha rivelato l’evoluzione e la complessità del Robbione.
Il Robbione si distingue per la sua qualità e il suo carattere unico. Con una produzione annuale di circa 13.000 bottiglie, questo vino è distribuito non solo in Italia, ma anche in mercati esteri come Olanda, Svizzera, Belgio, Regno Unito e Stati Uniti. La sua origine è situata in una zona particolarmente vocata, a 600 metri di altitudine, dove i terreni ricchi e ben drenati permettono alla Vernaccia Nera di esprimere appieno le sue potenzialità. La tecnica dell’appassimento naturale è fondamentale per creare un vino che si evolve magnificamente in bottiglia, regalando freschezza, struttura e una longevità sorprendente.
La degustazione verticale, guidata dalla Wine Educator e candidata Master of Wine Cristina Mercuri, ha offerto un’opportunità unica di esplorare l’evoluzione del Robbione. Le annate presentate – 2005, 2009, 2010, 2011, 2012, 2013, 2015, 2016 e 2017 – hanno rivelato come le caratteristiche organolettiche di questo vino si siano trasformate nel tempo, mantenendo però intatta la sua eleganza e il legame con il territorio. Ogni annata ha raccontato una storia, portando i partecipanti a scoprire note diverse, frutto di un’annata particolare o di un metodo di vinificazione che ha saputo valorizzare al meglio le uve.
Stefano Graidi, presidente della Tenuta, ha sottolineato l’importanza di questo ventennale, evidenziando come il Serrapetrona DOC sia ormai una denominazione consolidata. “La nostra scelta di utilizzare l’appassimento naturale è decisiva per ottenere vini con grande longevità e un profilo equilibrato, in grado di emozionare nel tempo”, ha commentato Graidi, sottolineando il forte legame della tenuta con la tradizione vitivinicola locale.
Oltre al Robbione, la Tenuta Graidi è conosciuta anche per altri due vini che rappresentano la tradizione e l’innovazione del territorio: il Collequanto, un altro Serrapetrona DOC, e il Sommo, un Marche Rosso Passito IGT. Il Collequanto si presenta come una versione più giovane e diretta della Vernaccia Nera, con un contributo minimo di uve passite, mentre il Sommo è un passito al 100% che esprime la dolcezza del vitigno, mantenendo però la freschezza tipica dei vini rossi marchigiani.
Cristina Mercuri ha descritto il Serrapetrona DOC come un vino “unico, che merita di essere valorizzato in un contesto contemporaneo”. La sua versatilità e la capacità di abbinarsi a una vasta gamma di piatti lo rendono un prodotto dal grande potenziale, capace di conquistare anche i palati più esigenti nel corso degli anni.
La Tenuta Graidi è nata negli anni ’90 con l’obiettivo di rinnovare e valorizzare il vitigno Vernaccia Nera, tradizionalmente utilizzato per la produzione dello spumante Vernaccia di Serrapetrona. Grazie alla visione di alcuni imprenditori locali, è stato avviato un progetto che ha portato alla creazione di vini fermi di grande qualità, come il Robbione, diventato rapidamente un simbolo della zona.
Nel 2004, il Serrapetrona ha ottenuto la Denominazione di Origine Controllata, un riconoscimento che ha ufficialmente attestato la qualità e l’unicità del vino prodotto con la Vernaccia Nera. Oggi, la tenuta continua a essere un punto di riferimento per la valorizzazione di questo vitigno, promuovendo ulteriormente la denominazione e lavorando per ottenere una menzione Riserva per i vini prodotti con la tecnica dell’appassimento.
L’evento alla Tenuta Graidi ha celebrato il lavoro svolto in questi 20 anni, ma ha anche lanciato uno sguardo attento al futuro. Con una crescente attenzione verso la sostenibilità e l’innovazione, la tenuta è impegnata a trasmettere l’eredità vitivinicola marchigiana alle nuove generazioni, mantenendo vivo il legame con il territorio e le sue tradizioni.
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