Il Taurasi è un vino rosso italiano molto rinomato e che viene prodotto nella regione della Campania, in particolare nella provincia di Avellino.
Per ottenerlo, vengono utilizzate soprattutto le uve Aglianico, un vitigno autoctono dell’area, alle quali vengono poi aggiunte altre uve a bacca rossa, in minori quantità.
Il Taurasi è noto per il suo carattere complesso, caratterizzato da profumi intensi di frutta nera, spezie e note terrose e per la sua struttura robusta, dove a emergere sono i tannini.
Il Taurasi è considerato uno dei migliori vini rossi di tutto il Sud Italia e può essere paragonato a vini come il Barolo o il Brunello di Montalcino per la sua complessità e il suo potenziale di invecchiamento.
Parliamo di un vino dalla storia ricca e antica, che risale a tempi molto lontani.
Il nome stesso “Taurasi” si pensa derivi infatti dall’antica città di Taurasia, la quale venne conquistata dai Romani dopo la vittoria sugli Irpini.
Si tratta di una città che Tito Livio descrisse come circondata da terre verdissime e caratterizzate dalla presenza di lussureggianti vigne (oggi la città si trova nell’attuale provincia di Benevento).
La moderna storia del Taurasi risale invece al XIX secolo, quando la famiglia produttrice Mastroberardino iniziò a concentrarsi sulla viticoltura e la vinificazione nell’area intorno al comune di Taurasi, nella regione della Campania.
Nel corso degli anni, la famiglia Mastroberardino ha poi giocato un ruolo significativo nel riportare in auge vitigni autoctoni come l’Aglianico, che è proprio la base del Taurasi (le radici dell’Aglianico risalgono al VI-V secolo a.C., quando gli antichi Greci introdussero questo vitigno in Campania).
Negli anni ’70 e ’80 del Novecento, il Taurasi ha ottenuto anche lo status di Denominazione di Origine Controllata (DOC) e successivamente, nel 1993, è stato promosso a Denominazione di Origine Controllata e Garantita (DOCG), il più alto riconoscimento di qualità per i vini italiani (è stato il primo vino del Sud Italia a ottenere il riconoscimento DOCG).
Oggi, il Taurasi è diventato un simbolo del patrimonio vitivinicolo della Campania e continua a essere prodotto con grande attenzione nei confronti della tradizione.
Il Taurasi viene prodotto essenzialmente nella regione della Campania, nello specifico nell’area di Avellino.
La zona di produzione si estende più precisamente a nord-est di Avellino e include il borgo di Taurasi e altri 16 Comuni dell’area avellinese (Bonito, Castelfranci, Castelvetere sul Calore, Fontanarosa, Lapio, Luogosano, Mirabella Eclano, Montefalcione, Montemarano, Montemileto, Paternopoli, Pietradefusi, Sant’Angelo all’Esca, San Mango sul Calore, Torre le Nocelle e Venticano).
Le colline intorno a Taurasi offrono infatti un terreno e un microclima particolarmente adatti alla coltivazione dell’uva Aglianico e le pendici vulcaniche e l’altitudine moderata contribuiscono a creare condizioni ottimali per la maturazione dell’uva e per lo sviluppo dei caratteristici aromi che possiede questo vino.
Il Taurasi è noto per le sue caratteristiche distintive che lo rendono un vino rosso di grande qualità e complessità.
Secondo il disciplinare di produzione, almeno l’85% del vino deve essere fatto con uve Aglianico e deve essere invecchiato per almeno tre anni, di cui almeno uno in botti di legno.
Il Taurasi è un vino robusto e tannico, dal colore rosso rubino e dal gusto vellutato, con un profumo intenso e complesso che spazia dalle note di ciliegia e frutti di bosco al pepe nero, passando per la violetta, la liquirizia e il tabacco.
Le migliori annate, invecchiate per almeno quattro anni (di cui almeno 18 mesi in botte), diventano Riserva.
La qualità straordinaria del Taurasi deriva dalla perfetta combinazione di tre elementi: il terroir, il clima e le uve provenienti dai rigogliosi vigneti delle colline irpine, situati tra i 400 e i 700 metri di altitudine.
Il suolo ricco di minerali vulcanici e la componente argillosa conferisce al vino la capacità di invecchiare a lungo, mentre il clima, influenzato dalla posizione geografica dell’Irpinia e dalle caratteristiche del territorio, permette una maturazione graduale e completa delle uve.
L’altitudine favorisce anche lo sviluppo di aromi intensi tipici del Taurasi, grazie alla differenza di temperatura tra il giorno e la notte, che contribuisce alla concentrazione di sostanze aromatiche nella buccia dell’uva.
Tra le numerose cantine presenti sul territorio, alcune delle etichette più rappresentative includono il Taurasi Riserva “Radici” 2012 di Mastroberardino, il Taurasi Riserva “Vigna Quintodecimo” 2015 di Quintodecimo, il Taurasi “Vigna Macchia dei Goti” 2015 di Cantine Caggiano, il Taurasi Riserva 2008 di Michele Perillo e il Taurasi Riserva “Cinque Querce” 2011 di Salvatore Molettieri.
Per godere appieno di questo vino, il consiglio è quello di servirlo sempre a una temperatura di circa 18-19°C, dopo averlo fatto ossigenare in un decanter.
Il calice ideale in cui bere il Taurasi è ampio e panciuto.
Come abbiamo visto, il Taurasi è un vino rosso robusto e strutturato che si abbina bene a una vasta gamma di piatti ricchi e saporiti.
Il Taurasi si sposa splendidamente con arrosti di carne rossa, come filetto, costata, brasato o stufato di manzo.
La sua struttura e la sua complessità, infatti, si armonizzano bene con i sapori intensi di questi tipi di carne (da prediligere è la cottura alla brace).
La selvaggina, come cinghiale, lepre o cervo, è un’altra ottima scelta da abbinare al Taurasi, dal momento che i sapori robusti e terrosi della selvaggina si integrano perfettamente con le caratteristiche del vino.
Altro abbinamento vincente è quello con i formaggi a media-lunga stagionatura e dal sapore deciso, come il Parmigiano Reggiano, il Pecorino stagionato o il Gorgonzola.
La complessità di questo vino riesce infatti a bilanciare la ricchezza dei formaggi (meglio se saporiti o piccanti).
Anche piatti tradizionali della cucina mediterranea, come la parmigiana di melanzane, le lasagne alla bolognese o gli gnocchi al ragù, si abbinano bene al Taurasi grazie alla loro ricchezza di sapori e alla presenza di ingredienti come carne, pomodori e formaggi.
Non vanno dimenticati neppure i piatti a base di carne di cacciagione, come coniglio o fagiano, i cui sapori intensi e rustici vengono esaltati dal Taurasi.
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