Nella suggestiva Fortezza di Montepulciano, il Consorzio del Vino Nobile ha recentemente presentato alla stampa le prime etichette di una nuova tipologia di vino, segnando un passo importante nel panorama vitivinicolo toscano. Tuttavia, dietro l’entusiasmo per il progetto Pieve, si cela un malessere crescente tra i produttori di vino, che avvertono un attacco al loro settore da parte di movimenti salutisti. Andrea Rossi, presidente del Consorzio del Vino Nobile, ha espresso la sua preoccupazione per la crescente demonizzazione del vino, sottolineando che i veri nemici della salute sono altri, in particolare i superalcolici e le bevande energetiche.
Rossi non ha risparmiato critiche nei confronti di chi stigmatizza il vino, affermando: «I produttori hanno ormai una percezione chiara che esiste un attacco contro il mondo del vino. Lo dico sottovoce, ma nessuno però mette la testa fuori dalla sabbia». Il presidente ha chiesto una mobilitazione del settore, sottolineando che è ingiusto colpire il comparto vitivinicolo quando molti produttori si sono già impegnati in campagne di consumo responsabile. Con una punta di ironia, Rossi ha osservato: «Io non ho mai visto una bottiglia di Montepulciano in discoteca», evidenziando il contrasto tra il consumo moderato di vino e l’abuso di superalcolici.
La questione del consumo e della salute è diventata sempre più centrale nel dibattito pubblico. Rossi ha evidenziato come, nonostante il vino venga spesso messo sotto accusa, i veri pericoli per la salute provengano da prodotti alcolici ad alta gradazione e da bevande energetiche. Le sue affermazioni includono:
In un contesto in cui il mondo del vino si sente sotto assedio, il Consorzio del Vino Nobile ha presentato anche il progetto “Concerto”, volto a promuovere la sostenibilità nella viticoltura. Questo progetto, che coinvolge altri tre consorzi toscani, mira a creare un nuovo modello di governance per la produzione vitivinicola sostenibile. Rossi ha spiegato che il progetto si avvale della collaborazione delle Università di Siena e Milano-Bicocca e punta a migliorare la viticoltura regionale attraverso un sistema di gestione sostenibile.
Il progetto Pieve, che ha visto la luce in concomitanza con la presentazione di queste nuove etichette, rappresenta un tentativo di recuperare la storicità della denominazione di Montepulciano. Rossi ha affermato che «il percorso delle Pievi serve per far parlare di una denominazione che è percepita come giovane ma ha tanta storia», ricordando che la tradizione vitivinicola di Montepulciano affonda le radici nel XVIII secolo.
Nel complesso, il panorama vitivinicolo toscano si trova a un bivio. Da un lato, c’è la necessità di affrontare le sfide poste da una comunicazione spesso negativa nei confronti del vino; dall’altro, l’impegno per la sostenibilità e la valorizzazione delle tradizioni storiche rappresentano opportunità per rinnovare l’interesse e il rispetto per un settore che ha tanto da offrire. La chiamata all’azione di Rossi potrebbe essere il primo passo verso un fronte unito del mondo vitivinicolo, pronto a difendere non solo la propria identità, ma anche a promuovere un consumo consapevole e informato.
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