I Super Tuscan rappresentano una delle più significative rivoluzioni nel panorama vitivinicolo mondiale, non solo per la Toscana, ma per l’intero settore del vino. Questi vini, nati negli anni ’70 da un desiderio di innovazione e riscoperta delle tradizioni, hanno contribuito a proiettare la regione toscana nell’olimpo dei vini di alta qualità, ricreando un legame profondo con il territorio e le sue peculiarità.
Durante Vinitaly 2025, si è svolta una degustazione memorabile organizzata dal Comitato Historical Super Tuscans, fondato nel 2021. Questo comitato riunisce alcune delle cantine più iconiche del Chianti Classico, che hanno dato vita ai Super Tuscan. Sotto la presidenza di Paolo Panerai, rappresentante di Domini di Castellare, il comitato include 16 membri fondatori, tra cui nomi prestigiosi come San Felice, Marchesi Antinori, Montevertine e Castello di Monsanto.
L’importanza del terroir
La degustazione è stata guidata dalla rinomata giornalista enoica Michelle Cherutti-Kowal, presidente per la Toscana dei Decanter World Wine Awards. Durante l’evento, è emersa con forza la capacità di questi vini di interpretare e raccontare il proprio territorio d’origine. Questo è particolarmente vero per i vini a base Sangiovese, che, nonostante l’annata 2015 non fosse tra le più fresche, hanno dimostrato una freschezza e una bevibilità sorprendenti.
I Sangiovese hanno saputo esprimere al meglio il terroir toscano, riflettendo le nuove tendenze stilistiche che puntano a vini più freschi e leggeri. Durante gli assaggi, alcuni vini hanno colpito per la loro eleganza e complessità. Eccone alcuni esempi:
- Pergole Torte 2015 di Montevertine: profumi floreali e di sottobosco, sorso vivace e coinvolgente.
- Cepparello 2015 di Isole e Olena: profilo aromatico fruttato e speziato, bocca ampia e succosa.
- Fabrizio Bianchi 2015 di Castello di Monsanto: profumi di sottobosco e spezie, progressione gustativa raffinata.
- Gioia 2015 di Riecine: naso affumicato e fruttato, un’esperienza unica.
- Sangioveto 2015 di Badia a Coltibuono: progressione ben ritmata, aromi di grafite e menta.
La varietà dei Super Tuscan
Il panorama dei Super Tuscan non si limita ai soli Sangiovese in purezza. Diverse etichette che uniscono vitigni locali a varietà internazionali hanno anch’esse lasciato un segno indelebile durante la degustazione. Tra queste:
- Apparita 2015 del Castello di Ama: naso fragrante e bocca incisiva.
- Blu 2015 di Brancaia: esperienza elegante con profumi ben definiti.
- Tignanello 2015 dei Marchesi Antinori: aromi di caffè e frutti scuri, bocca dolce e articolata.
- Camartina 2015 di Querciabella: bocca compatta e decisa.
- Concerto 2015 del Castello di Fonterutoli: aromi sostenuti da note di vaniglia e toni tostati.
Un impegno verso l’eccellenza
La varietà e la qualità dei vini presentati dimostrano un continuo impegno nella ricerca dell’eccellenza. Il potere aromatico del Fontalloro 2015 di Fèlsina ha stupito per la sua corrispondenza tra i frutti neri e una bocca austera. Anche il Balifico 2015 del Castello di Volpaia si è distinto per i suoi profumi di frutti rossi maturi e tocchi di ruggine.
Il Vigorello 2015 di San Felice ha presentato profumi di frutti neri e spezie, definendo un sorso succoso e fragrante, mentre il Cabreo 2015 di Folonari ha incantato con i suoi intensi profumi di frutti rossi e spezie, accompagnati da una progressione gustativa ampia e serrata.
Questa degustazione non solo ha celebrato i vini che sono diventati simboli di un’epoca, ma ha anche ribadito l’importanza del legame con il territorio, l’innovazione e l’arte della vinificazione che continuano a caratterizzare i Super Tuscan. Grazie a queste etichette, la Toscana mantiene una posizione di leadership nel panorama vinicolo mondiale, dimostrando che tradizione e modernità possono coesistere in perfetta armonia, dando vita a vini di straordinaria qualità e carattere.