Influenzato dalla tradizione vinicola francese, oggi il Sudafrica è in grado di produrre vini bianchi e rossi di grande qualità. Qui sono presenti vitigni internazionali e locali che, grazie al clima temperato di alcune regioni, hanno saputo esprimersi al meglio sia dal punto di vista produttivo che qualitativo.
Il vino in Sudafrica dal ‘600 a oggi
La produzione del vino in Sudafrica ha inizio verso la metà del ‘600 con l’arrivo dei coloni dall’Europa. Oltre alle persone, in Sudafrica arrivarono anche alcune viti, Chenin Blanc dalla Francia e di Moscato da Alessandria, grazie alle quali, dopo diversi tentativi, venne prodotto il primo vino. A seguito del riuscito esperimento, a Stellenbosch venne fondata Constantia, la più prestigiosa cantina di tutta la storia enologica del Sudafrica. Qui giunsero alcuni rifugiati ugonotti francesi protestanti che portarono la loro esperienza delle pratiche enologiche. Grazie a queste competenze, la produzione del vino crebbe e si sviluppò fino a sfidare i vini prodotti in Europa. Oggi le uve coltivate in Sudafrica sono per la maggior parte di origine Francese, mentre il vitigno locale è il Pinotage, un incrocio fra Pinot Nero ed Hermitage. La zona più importante per la produzione coincide con la parte del Capo di Buona Speranza.
I vitigni e la produzione di vino in Sudafrica
In Sudafrica i vitigni a bacca bianca più coltivati sono lo Chenin Blanc, lo Chardonnay ed il Sauvignon Blanc, ma non mancano alcune uve molto conosciute come il Cape Riesling e lo Hanepoot. Tra i vitigni rossi, invece, troviamo il citato Pinotage, il Cabernet Sauvignon, il Merlot e lo Syrah, che in Sudafrica è noto come Shiraz. La produzione vinicola sudafricana si concentra soprattutto sui vini bianchi, che rappresentano il 66% della produzione totale. Per la produzione di questi vini vengono usati vitigni come lo Chenin Blanc e il Clombard, lo Chardonnay, il Riesling e il Sauvignon. Per chi vuole visitare questo Paese e dedicarsi alla degustazione di questi vini, una delle regioni da non perdere è quella dello Stellenbosch, una delle più antiche zone di produzione vinicola del Paese.
Il Pinotage
Nel 1925 Abraham Izak Perold incrociò con successo due vitigni molto diversi tra loro, il Pinot nero e il Cinsaut, che allora era conosciuto come Hermitage. Non si conoscono i motivi della scelta effettuata dal professore di Viticoltura all’Università di Stellenbosch. Si dice che Perold abbia voluto unire il vitigno a bacca rossa francese con uno più umile ma molto resistente. Perold avrebbe voluto fare incontrare nobiltà e semplicità, due aspetti complementari della Terra. Da qui nasce il Pinotage che in Sudafrica ha trovato le migliori condizioni per crescere. Questo vitigno è coltivato nella zona del Western Cape, dove, grazie al terreno argilloso e al clima fresco, raggiunge una maturazione lenta e aromatica. Il Pinotage è riconosciuto come un vino eccellente e un vitigno con un grande potenziale ed è diventato uno tra i vitigni più noti al mondo.