Il grado zuccherino è uno degli elementi fondamentali per classificare gli spumanti. Questa caratteristica influenza non solo il sapore, ma anche il modo in cui il vino interagisce con il cibo
Lo spumante è un vino versatile che trasforma ogni momento in un’esperienza frizzante e allegra, ma come orientarsi tra le diverse tipologie? E soprattutto, come abbinarle ai piatti per esaltare al meglio i sapori? Scopriamo insieme come il grado zuccherino può guidarci nella scelta e nell’abbinamento degli spumanti.
Come scegliere lo spumante giusto
Il grado zuccherino è uno degli elementi fondamentali per classificare gli spumanti. Questa caratteristica influenza non solo il sapore, ma anche il modo in cui il vino interagisce con il cibo.
Secondo una scala internazionale, gli spumanti si dividono in diverse categorie:
- brut Nature: il più secco, con meno di 3 grammi di zucchero per litro.
- Extra Brut: secco, ma con una leggera nota zuccherina (fino a 6 g/l).
- Brut: equilibrato, con un massimo di 12 g/l.
- Extra Dry: lievemente dolce, tra i 12 e i 17 g/l.
- Dry: il più zuccherino della scala, tra i 17 e i 32 g/l.
Questa diversità consente di abbinare lo spumante giusto a ogni portata, dall’aperitivo al dolce, esaltando le caratteristiche di ogni piatto.
Classic o Charmat?
Un altro elemento cruciale per la scelta dello spumante è il metodo di produzione, che influenza struttura, complessità e profilo aromatico.
- Metodo Classico: prevede una lunga rifermentazione in bottiglia, che regala bollicine fini e persistenti. Gli spumanti ottenuti con questo metodo sono ideali per accompagnare l’intero pasto, grazie alla loro struttura e complessità.
- Metodo Charmat: la rifermentazione avviene in autoclave, dando vita a vini più freschi e immediati. Questo metodo è perfetto per gli spumanti aromatici e dolci, da gustare con antipasti leggeri o dessert.
- Metodo Ancestrale: una tecnica tradizionale che produce vini rustici e profumati, ideali per antipasti e piatti dal sapore deciso.
Gli abbinamenti perfetti
Scegliere lo spumante giusto non è solo una questione di zuccheri o metodo di produzione. Ogni bottiglia ha il suo momento ideale a tavola. Ecco qualche consiglio per creare un menù completo, dall’aperitivo al dessert:
- Aperitivo
Iniziare con uno spumante Extra Brut è la scelta ideale per stuzzichini leggeri, come mozzarelle in carrozza o fritture di pesce. La freschezza di queste bollicine pulisce il palato, preparandolo alle portate successive.
- Antipasti
Un antipasto a base di piovra e riso venere trova un perfetto alleato in un Metodo Classico come il Solicum Cartizze DOCG. La sua effervescenza bilancia la sapidità del piatto, creando un’armonia gustativa.
- Primi piatti
Per un piatto di spaghetti con vongole e pistacchi, uno spumante Extra Dry è la scelta ideale. La sua dolcezza moderata si sposa con le note sapide e aromatiche del piatto, esaltandone ogni sfumatura.
- Secondi piatti
Le cozze alla marinara, dal sapore deciso, richiedono un Prosecco Rosé, la cui aromaticità e persistenza si integrano perfettamente con il piatto.
- Dessert
Per concludere, le crostatine alla frutta si accompagnano splendidamente a uno spumante Dry, come il Rive di Soligo Millesimato Valdobbiadene. La dolcezza del vino si unisce a quella del dessert senza sovrastarlo, lasciando un ricordo piacevole al palato.