Parlando delle differenze tra il vino e l’idromele abbiamo spiegato che è possibile classificare come “vino” solo una bevanda alcolica derivante dagli zuccheri fermentabili della frutta. In linea teorica, non sarebbe quindi errato far rientrare in questa definizione anche il sidro (d’altronde in Germania si chiama Apfelwein, che significa letteralmente “vino di mele”). Si tratta di una bevanda alcolica derivante dalla fermentazione delle mele non adatte all’uso alimentare, per esempio quelle troppo mature o con un gusto più intenso del normale.
Il procedimento con cui si realizza il sidro non è molto diverso da quello alla base del vino. Una volta selezionate le mele bisogna tritarle finemente e inserirle in un torchio o in una pressa per estrarre la maggior quantità possibile di succo. Quest’ultimo viene poi versato nel fermentatore, un recipiente chiuso al quale è applicato un gorgogliatore per garantire la fuoriuscita dell’anidride carbonica prodotta durante il processo di fermentazione e impedire l’ingresso dell’aria. In base al tipo di sidro che si desidera ottenere, in questa fase può essere necessario procedere anche alla sterilizzazione e/o all’aggiunta di lieviti. In seguito si procede al travaso e all’imbottigliamento.
Proprio come alcuni vini, il sidro spagnolo è fermentato in botti di castagno per arricchirne il sapore. Inoltre, in Francia lo champagne viene prodotto dall’uva, dalle mele e dalle pere ricorrendo sempre alla stessa tecnica, chiamata “champenoise” o metodo classico. Questi esempi aiutano a capire che il sidro non è poi molto lontano dal vino e quindi neppure dai gusti di buona parte degli italiani.
Il modo migliore per capire appieno il gusto del sidro è assaggiarlo, ma in questa sede possiamo dirvi che ha un sapore dolciastro, che può ricordare quello di una birra molto leggera e frizzante. Ne esistono parecchie varianti, ognuna con le sue peculiarità e prodotta con una tecnica diversa. Per quanto riguarda la gradazione alcolica, quella di un sidro “medio” è compresa tra il 4 e il 7%. In generale può oscillare tra il 2 e il 12%.
Riconoscere il sidro è abbastanza facile: spesso è limpido e caratterizzato da un bel colore giallo dorato. Tuttavia è anche possibili imbattersi in varietà della bevanda dai riflessi arancio-ramati, rosé o persino rossi. Inoltre, alcuni sidri possono persino essere opachi e assomigliare a una birra scura. Insomma, proprio come il vino anche questo suo “cugino” a base di mele può presentarsi in tanti colori diversi, spesso frutto di scelte peculiari avvenute durante la produzione.
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