Sicilia, un imprenditore vinicolo ha subito danni fino a 700mila euro: tutta colpa dei cinghiali

L’imprenditore, che non ha mai ricevuto risposta dalle autorità o dalle istituzioni, racconta: “Sono disperato, perché mi sento un cittadino che paga le tasse e abbandonato dallo Stato. I cinghiali invadono le mie vigne e mangiano e distruggono tutto quello che trovano nel loro cammino

Un imprenditore del vino ha denunciato la Regione Siciliana per i danni di circa 700 mila euro causati ai vigneti per colpa dei cinghiali. “I cinghiali giorno dopo giorno si stanno mangiando l’uva che serve per produrre il mio vino da vendere al pubblico“, ha detto Francesco Calderone della Buceci vini, impresa di Contrada Rocca Bianca in provincia di Palermo.

L’imprenditore: “Nessuno vuole darmi una mano

L’imprenditore ha chiesto aiuto negli anni a carabinieri, guardia forestale e istituzioni regionali, ma non ha ricevuto alcuna risposta: “Nessuno vuole darmi una mano“, ha detto. I vigneti si trovano all’altezza di oltre mille metri sul livello del mare. L’uomo ha scritto per denunciare la situazione che sta affrontando da diversi anni. Le sue uve sono in pericolo a causa dell’invasione dei cinghiali nella zona coltivate. 

Cinghiali
Cinghiali | unsplash @Kevin Jackson – Vinamundi.it

I cinghiali hanno continuato a mangiare quello che doveva essere il raccolto, si parla di un danno di oltre 700 mila euro negli ultimi 5 anni. “I cinghiali giorno dopo giorno si stanno mangiando l’uva che serve per produrre il mio vino da vendere al pubblico. Hanno già fatto oltre 700 mila euro di danni negli ultimi 5 anni. Ho chiesto aiuto alle istituzioni pubbliche, ma nessuno vuole darmi una mano“, ha raccontato Francesco Calderone che coltiva uva all’altezza di oltre mille metri sul livello del mare.

Solo nel 2024 sono andati perduti “il 75% del Nero d’Avola, il 25% del Pinot Nero, il 30% del Catarratto, il 15% dello Syrah, il 40% del Nerello Mascalese e dell’Inzolia“, si legge nel documento spedito via pec dall’imprenditore alle autorità e alle istituzioni regionali competenti.

Un disastro “che comporterà problemi non solo per la produzione, ma anche per i lavoratori che nonostante l’impegno giorno e notte nel cercare di cacciare i cinghiali dall’area coltivata, non riescono a fare fronte alle decine e decine di animali pericolosi per la loro aggressività“. “Ho diritto a un forte risarcimento e la Regione siciliana ne dovrà rispondere di fronte ai magistrati”, continua la nota.

Quando l’uva arriva a maturazione fanno una strage”, racconta l’uomo

L’uomo ha raccontato di avere circa 60 ettari di vignetigiro tra i filari per controllare lo stato di maturazione delle uve. Sono sceso dal trattore ed è spuntato un branco di cinghiali. Mi sono ritrovato circondato e sono stato costretto a salire sul cofano del trattore per via dell’atteggiamento aggressivo che mostravano. Segnalai tutto a ben 20 indirizzi predisposti. Neanche in quella occasione si fece vedere nessuno“, ha detto durante un’intervista. “Quando l’uva arriva a maturazione fanno una strage: o mangiano il grappolo intero o tirano via una manciata di acini e il resto imputridisce“.

Calderone dice di non aver mai ricevuto risposta. “Sono disperato, perché mi sento un cittadino che paga le tasse e abbandonato dallo Stato. I cinghiali invadono le mie vigne e mangiano e distruggono tutto quello che trovano nel loro cammino“, ha spiegato l’imprenditore.

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