In un luminoso pomeriggio, il team di Signorvino, composto da Sandro Veronesi, Federico Veronesi e Luca Pizzighella, si riunisce attorno a un elegante tavolo, gustando un Blanc de Blancs proveniente dal Sussex, abbinato a una fetta di salame dell’Oltrepò Pavese. L’atmosfera è carica di entusiasmo e soddisfazione, segno di un momento cruciale per la loro azienda. “Abbiamo appena acquisito un gioiello”, annuncia Federico, senza rivelare dettagli precisi, ma lasciando intendere che si tratta di una produzione di Barolo e Barbaresco. Signorvino, con le sue 42 enoteche disseminate in tutta Italia, rappresenta un modello di innovazione nel settore vinicolo ed è parte del gruppo Oniverse, un colosso con fatturato di 3,5 miliardi di euro, che include marchi noti come Calzedonia e Intimissimi.
Il mondo del vino sta attraversando un periodo di sfide e cambiamenti. “La verità è che non è solo il vino a essere in crisi”, chiarisce Sandro. “C’è un eccesso di offerta in tutti i settori, e i consumi sono stagnanti. Le persone hanno meno reddito disponibile e quindi sempre meno possono permettersi certi lussi. La chiave per superare questa fase è soddisfare desideri e aspirazioni, piuttosto che semplici bisogni”. È un approccio che richiede creatività e una visione a lungo termine. Sandro sottolinea che nel settore ci sono aziende che prosperano, ma è fondamentale intercettare le tendenze e crederci.
Nonostante la crisi che ha portato alla chiusura di molte enoteche tradizionali in Italia, Signorvino continua a espandersi. Luca Pizzighella spiega: “Abbiamo anche due sedi all’estero, a Parigi e Praga, ma il nostro obiettivo primario è consolidare la nostra presenza in Italia, aprendo una nuova sede in ogni città”. Questo modello si basa sulla semplicità e sull’abbattimento delle barriere comunicative nel mondo del vino. “Le persone, in media, non sanno nulla di vino”, afferma Luca. “Dobbiamo mantenere la comunicazione semplice e comprensibile, senza cadere nella banalità. Vogliamo creare un ambiente conviviale dove le persone possano non solo ricevere consulenza, ma anche partecipare a eventi sociali e musicali, rendendo il consumo di vino un’esperienza coinvolgente”.
Signorvino si distingue anche per il suo approccio manageriale innovativo, che elimina le sovrastrutture spesso associate al settore vinicolo. Il format del ristorante è pensato per essere rassicurante e accessibile, proponendo una cucina che ruota attorno a piatti semplici, come formaggi e salumi, con una selezione di quattro primi e quattro secondi. Accanto a questo, offre circa 2.000 diverse etichette di vino. Nonostante i cambiamenti nei gusti del pubblico, Pizzighella osserva che i vini rossi continuano a rappresentare il 45% delle vendite, anche se i bianchi e le bollicine stanno guadagnando terreno.
Un altro aspetto interessante è l’approccio di Signorvino ai social media. Con oltre 100.000 follower su TikTok e un tono di voce ironico e diretto su Instagram, il brand riesce a comunicare in modo efficace con le nuove generazioni. Quando si parla di vini dealcolati, Federico esprime scetticismo: “Siamo veneti e stiamo osservando il fenomeno, ma per ora non abbiamo proposte concrete. Lo considero un processo artificiale”. Nonostante le statistiche mostrino che i giovani bevono meno vino rispetto al passato, Federico sottolinea che il consumo si è spostato principalmente ai fine settimana, dove spesso si assiste a un consumo generoso.
L’avvicinamento al vino avviene in età più avanzata rispetto a qualche anno fa, e gli under 30 tendono a preferire bevande più immediate e facili da comprendere. “Il vino ha bisogno di un racconto diverso”, afferma Federico. “Serve un linguaggio più diretto ed emozionale, capace di coinvolgere. Dobbiamo imparare da altri settori, come quello della birra o dei cocktail, che sanno comunicare meglio con le nuove generazioni”. Nonostante il consumo di vino stia diminuendo, c’è una crescente attenzione verso la qualità: “Oggi si cerca la denominazione, la storia e il brand della cantina. Il valore percepito del vino è in aumento e questo influisce anche sul suo valore economico”.
In un mercato così complesso, Signorvino si propone di riempire un vuoto, portando il vino a un pubblico più vasto attraverso l’approccio della convivialità e della semplicità. In un momento in cui il settore vinicolo è in evoluzione, il loro modello potrebbe rappresentare la chiave per attrarre un nuovo pubblico e riportare il vino al centro della vita sociale, dove può essere apprezzato non solo per la sua qualità, ma anche per l’esperienza che offre.
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