L’annata 2024 per i vini di Bordeaux si preannuncia come un capitolo complesso e sfidante, non solo per i produttori locali, ma anche per gli appassionati e i collezionisti di vino. Questo territorio, noto per la sua tradizione vinicola secolare, si trova attualmente a dover affrontare un duplice problema: da un lato, il mercato sta vivendo un periodo di crisi che ha messo in discussione alcuni dei modelli storici di successo; dall’altro, il clima ha presentato sfide inaspettate, rendendo la gestione delle vigne lungo la Garonna un compito arduo.
Durante la nostra visita ai Primeurs de Bordeaux, abbiamo potuto assaporare e analizzare i vini dell’annata 2024, scoprendo le difficoltà e le opportunità che questa vendemmia ha da offrire. È innegabile che il Merlot, principale vitigno della riva destra della Gironda, possa trarre vantaggio da condizioni climatiche umide. Tuttavia, la stagione è stata caratterizzata da piogge persistenti e temperature più basse del normale, che hanno ostacolato il corretto sviluppo delle uve.
Il freddo invernale ha continuato a influenzare le condizioni climatiche fino a giugno, con un maggio particolarmente piovoso e poco soleggiato. Queste condizioni hanno portato a una fioritura difficile e a una significativa presenza di peronospora, un fungo che minaccia le viti. Solo con l’arrivo di un’estate secca e calda, a fine agosto, le uve hanno iniziato a maturare, ma questo non è avvenuto in condizioni ideali. Di conseguenza, molte denominazioni della riva destra, in particolare Pomerol, hanno sofferto notevolmente.
Un altro aspetto da considerare è il divario tra la riva destra e la riva sinistra della regione bordolese. Le differenze nei suoli, nelle varietà di uve e nel clima sono significative e, quando un’annata si presenta problematica, come è accaduto nel 2024, queste discrepanze possono influenzare drasticamente le scelte produttive. Alcuni grandi château, come Château Latour, hanno deciso di non presentare il millesimo, adottando un approccio attendista.
Spostandoci verso la riva sinistra, da Pessac-Leognan a Saint Estephe, ci troviamo di fronte a suoli variegati, che spaziano da argillosi con scheletro a limosi sabbiosi e ciottolosi. Questa diversità ha favorito la produzione di vini di qualità in denominazioni come Pauillac e Saint Estephe, dove i risultati sono stati più promettenti. Vini come Cos d’Estournel, Meyney, Grand Puy Ducasse e Pichon Baron hanno dimostrato una buona pienezza e finezza, rappresentando al meglio il potenziale di questa annata difficile.
Infine, un cenno ai vini dolci di Sauternes: Château de Fargues (Lur Saluces) ha deciso di non uscire con il millesimo, mentre Château Guiraud e La Tour Blanche hanno prodotto vini di pregevole fattura. Per chi è curioso di esplorare nuovi stili, Château Suau offre un’opzione interessante nel panorama dei Sauternes.
In sintesi, l’annata 2024 di Bordeaux è caratterizzata da sfide significative, ma anche da opportunità per quei produttori che sanno adattarsi alle circostanze. La qualità dei vini sarà fortemente influenzata dalla scelta dei vitigni, dalla gestione delle vigne e dalla capacità di affrontare le difficoltà climatiche. I vini di Bordeaux continueranno a raccontare la storia di un territorio in continua evoluzione, dove tradizione e innovazione si incontrano.
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