La Campania è una regione che ha saputo conquistare il cuore degli appassionati di vino grazie alla sua straordinaria varietà di vitigni autoctoni e alle peculiarità dei suoi territori. Durante il Vinitaly 2025, sono emersi vini che, pur legati a tradizioni antiche, sono stati reinterpretati in chiave contemporanea. Relatori come Jacopo Cossater di Intravino e Antonio Boco di Tipicamente hanno evidenziato l’evoluzione della viticoltura campana, con un fiorire di piccole e medie aziende pronte a rinnovare il panorama vinicolo locale. In questo articolo, esploreremo sette vini campani che meritano di essere conosciuti al di fuori delle rotte più battute.
Iniziamo con l’Asprinio Vite Maritata, prodotto dall’azienda I Borboni, le cui radici storiche risalgono al Settecento. Questo vino si distingue per un metodo di coltivazione unico, in cui le viti si arrampicano sugli alberi, creando un paesaggio quasi archeologico. Presenta profumi agrumati, sentori di foglia di limone e una nota di mela matura. In bocca, l’acidità è ben bilanciata e il finale erbaceo lo rende perfetto da abbinare a piatti di pesce.
Spostandoci a Rocca d’Evandro, troviamo la Coda di Volpe dell’azienda Esposito, situata sul vulcano spento di Roccamonfina. Questo vino si distingue per il suo naso affumicato e note agrumate, un frutto polposo che si unisce a una spalla acida in bocca. Rispetto alle versioni irpine, questa Coda di Volpe appare più corposa e appagante, rendendola un’ottima scelta per accompagnare piatti a base di carne bianca.
Il Fiano di Avellino di Antonio Troisi è un vino che necessita di tempo per esprimere il suo potenziale. I profumi iniziali affumicati si evolvono in note di limone e fiori bianchi, con un finale minerale e iodato. Sebbene attualmente non sia pienamente espressivo, con un po’ di ossigeno si rivelerà in tutta la sua complessità. Questo vino è ideale con piatti a base di pesce e formaggi freschi.
Il Piedirosso Vipt di Olivella proviene dal Parco Nazionale del Vesuvio e si fa notare per il profilo aromatico che ricorda i piccoli frutti neri. Offre anche un accenno floreale e una buona struttura tannica. Questa etichetta si presta bene ad abbinamenti con piatti di pasta e sughi ricchi, rendendolo un compagno ideale per una cena conviviale.
La cantina Astroni, situata nei Campi Flegrei, presenta il Piedirosso Colle Rotondella. Questo vino offre una freschezza sorprendente, con note di fiori rossi, spezie e ribes. Il palato è leggiadro e sapido, rendendolo un vino divertente e versatile, adatto per essere degustato da solo o in abbinamento a piatti a base di carne e verdure.
Giuseppe Apicella, custode della viticoltura della Costiera Amalfitana, propone ‘A Scippata, un blend di Piedirosso e Tintore, un vitigno raro in questa area. Questo vino si distingue per la sua complessità aromatica, con sentori di petali di rosa, amarena e macchia mediterranea. In bocca, si rivela denso e succoso, perfetto per piatti di carne rossa e formaggi stagionati.
Infine, l’Aglianico Quirico di Sabino Loffredo propone un’interpretazione del vitigno che si discosta dai canoni tradizionali. Con un frutto rosso croccante e una trama tannica sottile, questo vino mantiene una grande eleganza. È un’ottima scelta per accompagnare piatti di carne alla griglia o stufati, rendendo ogni pasto un’esperienza memorabile.
Questi sette vini campani, scovati al Vinitaly 2025, offrono un assaggio della ricchezza e varietà che la regione ha da offrire. Ognuno di essi racconta una storia unica legata al territorio, alla tradizione e all’innovazione, invitando gli appassionati a esplorare oltre le solite etichette. La Campania, con il suo patrimonio vitivinicolo in continua evoluzione, merita di occupare un posto d’onore nel panorama enologico italiano e internazionale.
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