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Scopri l’eccellenza del Verdicchio di Jesi: un viaggio tra i sapori delle Marche

Il Castelli di Jesi Verdicchio Riserva DOCG è una delle massime espressioni del Verdicchio, un vino bianco che incarna l’essenza e la tradizione delle Marche. Con un carattere complesso, elegante e longevo, questa riserva ha guadagnato un posto d’onore tra i grandi vini italiani e a livello internazionale, diventando un vero e proprio ambasciatore della viticoltura marchigiana.

Un territorio unico per un vino d’eccellenza

Questo vino bianco proviene dalle dolci colline marchigiane, nelle province di Ancona e Macerata. La zona di produzione si estende attorno alla città di Jesi, dove i vigneti prosperano su terreni di origine calcarea e argillosa. La composizione del suolo, unita a un clima mediterraneo con una forte escursione termica tra giorno e notte, crea le condizioni ideali per la coltivazione del Verdicchio.

Le altitudini variano tra i 100 e i 500 metri sul livello del mare, offrendo una diversità di microclimi che arricchiscono la complessità e la ricchezza aromatica del vino. Le dolci colline, le brezze marine e la presenza di boschi e corsi d’acqua contribuiscono a rendere il territorio di Jesi unico nel suo genere.

Caratteristiche del Castelli di Jesi Verdicchio Riserva DOCG

Il Castelli di Jesi Verdicchio Riserva DOCG si distingue per le sue qualità organolettiche, rendendolo particolarmente apprezzato dai wine lover e dai collezionisti. Ecco alcune delle sue caratteristiche principali:

  1. Colore: Giallo paglierino intenso con riflessi dorati, indice di buona maturazione e affinamento.
  2. Profumo: Note olfattive complesse e variegate, con sentori di frutta a polpa gialla, mandorla, fiori bianchi e accenni di erbe aromatiche, creando un bouquet affascinante.
  3. Gusto: Struttura piena e avvolgente, accompagnata da una vibrante freschezza e una lunga persistenza sapida. Le riserve possono evolvere per decenni, sviluppando sentori di idrocarburi, miele e spezie.

Il disciplinare e il processo produttivo

Per ottenere la denominazione Castelli di Jesi Verdicchio Riserva DOCG, il vino deve rispettare criteri rigorosi stabiliti dal disciplinare, che garantiscono la qualità e l’autenticità del prodotto:

  1. Uva: Deve contenere almeno l’85% di Verdicchio, con eventuali altre varietà a bacca bianca consentite dal disciplinare, come il Trebbiano.
  2. Invecchiamento minimo: La riserva deve essere invecchiata per almeno 18 mesi, di cui almeno 6 in bottiglia.
  3. Resa per ettaro: Limitata a un massimo di 10 tonnellate, per garantire un’alta qualità del prodotto finale.

Il processo produttivo prevede una fermentazione controllata per preservare gli aromi varietali, seguita da un affinamento prolungato, spesso in acciaio o in botti grandi. Questo approccio tradizionale combina innovazione e rispetto per le pratiche storiche, portando il Verdicchio a livelli d’eccellenza.

Castelli di Jesi Verdicchio Riserva: abbinamenti gastronomici

La versatilità del Castelli di Jesi Verdicchio Riserva DOCG lo rende adatto a diversi abbinamenti gastronomici. La sua struttura e complessità si sposano bene con:

  1. Piatti di mare: Crudi, crostacei, pesce alla griglia e zuppe di pesce.
  2. Cucina vegetariana: Risotti alle erbe, vellutate e piatti a base di funghi.
  3. Carni bianche e formaggi stagionati: Pollo arrosto e formaggi come il pecorino semi-stagionato.

Inoltre, la sua freschezza e complessità lo rendono un vino da meditazione, perfetto da sorseggiare da solo per apprezzarne appieno le sfumature.

Il Castelli di Jesi Verdicchio Riserva DOCG ha ricevuto numerosi riconoscimenti internazionali per la sua qualità, posizionandosi tra i migliori vini bianchi italiani. Questo vino non è solo un prodotto di alta qualità, ma rappresenta anche un simbolo delle Marche, capace di incarnare la tradizione e l’innovazione enologica del territorio. La sua fama continua a crescere, attirando l’attenzione di appassionati e critici di vino in tutto il mondo, confermando il Verdicchio come uno dei vitigni più importanti e rappresentativi dell’Italia.

Redazione Vinamundi

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